«Quando una Spa o una Srl compiono attività illegali che vanno dalla corruzione all’essere contenitore per attività economiche della criminalità non si mette in discussione l’impresa lucrativa o di capitali. Ed è giusto, perché la responsabilità è dell’imprenditore o dell’impresa che opera in modo illegale o criminale. Se capita con le cooperative, invece il sistema è marcio. No, noi non ci stiamo».
Lo dicono Mauro Lusetti, Maurizio Gardini e Rosario Altieri, presidente e copresidenti dell’Alleanza delle Cooperative Italiane in risposta a Susanna Camusso segretario generale della Cgil.
«È il sistema Italia che non funziona. Se l’Italia è il paese più corrotto d’Europa non sarà per colpa delle cooperative e delle imprese in generale che concorrono sul mercato corrompendo la PA. Le misure e gli strumenti per intervenire e combattere la corruzione ci sono. Siamo i primi a incoraggiare magistratura e forze dell’ordine a ripristinare la legalità. Chi concorre falsando le regole va fermato chiunque sia, ma non possiamo accettare che un sistema economico, quello cooperativo, che rappresenta l’8% del Pil e da lavoro a 1,3 milioni di persone venga bollato come malato e corrotto».
«Riguardo alla cooperazione falsa, spuria e illegale ricordo che Governo, Centrali Cooperative e Sindacati, Cgil compresa, hanno siglato l’Avviso comune che ha portato alla nascita di 100 osservatori provinciali, strumento avanzato nella lotta alla cooperazione illegale. Le leggi ci sono vanno applicate, non è la moltiplicazione delle leggi che risolve i problemi, ma la sua attuazione».