Il Parlamento, nel corso della discussione sul DDL di stabilità, aveva stanziato 100 milioni per il Fondo editoria, 45 milioni a sostegno dell’emittenza locale, 5 milioni per i giornali editi e diffusi all’estero e 30 milioni per il credito di imposta per l’acquisto della carta.
Dai lanci di agenzia apprendiamo, in queste ore, che Il Governo con il decreto-legge “Milleproroghe” avrebbe cancellato 50 milioni dal Fondo Editoria e 45 milioni dal fondo per il sostegno all’emittenza locale.
Se corrispondesse a verità sarebbe, in primo luogo, un grave schiaffo al Parlamento ad alla Democrazia.
Tornerebbero a rischio oltre 4000 posti di lavoro, oltre novanta testate giornalistiche e molte decine di emittenti locali con la perdita di numerosi altri posti di lavoro.
Tutto ciò sarebbe inaccettabile. Non si può giocare così sulla testa di migliaia di lavoratori, in un settore così delicato per la democrazia del Paese e contro la volontà del Parlamento.
Le risorse per il 5 per mille vanno giustamente trovate ed i modi possono certamente essere individuati. E’ incomprensibile, e non solo perché sbagliato, che vengano trovati colpendo un settore così importante e delicato.
Sappiamo che in queste ore di concerto tra i ministeri interessati sul problema è in corso un approfondito dibattito. E’ sperabile che il Governo trovi per il 5% per mille ben altre coperture e ristabilisca la volontà del Parlamento codificata nella legge di stabilità appena approvata e pubblicata proprio ieri sulla Gazzetta Ufficiale e che entrerà in vigore il primo gennaio 2011.