Roma, 19 gennaio 2011 – Continuano le iniziative di Legacoop per contrastare l’illegalità. Coopfond, il Fondo mutualistico di promozione dell’Associazione, ha infatti donato 100mila euro a due strutture impegnate in attività su beni confiscati alla criminalità organizzata: 50mila alla cooperativa “Le terre di don Peppe Diana – Libera Terra”, attiva in provincia di Caserta, altrettanti alla cooperativa “Beppe Montana – Libera Terra”, attiva nelle province di Catania e Siracusa.
La donazione è stata effettuata da Giuliano Poletti, Presidente Legacoop e Coopfond, alla presenza, tra gli altri, del Vicepresidente di Legacoop, Giorgio Gemelli, e della Presidente di Legacoop Sociali, Paola Menetti.
“Questa donazione” – ha detto Poletti – “è un’altra tappa sul cammino che abbiamo intrapreso da più di otto anni, con il sostegno delle strutture e delle cooperative aderenti, tra le quali l’Agenzia Cooperare con Libera Terra, per la creazione di cooperative, specie fra giovani del Mezzogiorno, che utilizzano i beni confiscati alla mafia e che, grazie alla Legge “La Torre”, vengono loro assegnati e, in questo modo, restituiti alla collettività e utilizzati a fini produttivi e per la creazione di nuove occasioni di lavoro: una esperienza che ha un forte valore simbolico ed esemplare”.
La cooperativa “Le terre di don Peppe Diana – Libera Terra”, che gestisce 75 ettari di terreni e vari fabbricati confiscati alla camorra in provincia di Caserta, produce e commercializza, con il marchio “Libera Terra”, i “Paccheri di don Peppe Diana”, pasta artigianale di alta qualità, trafilata al bronzo dai mastri pastai di Gragnano. La cooperativa punta ora a realizzare un allevamento bufalino finalizzato a chiudere la filiera della mozzarella biologica, anche mettendo a pascolo biologico i terreni confiscati. La presenza della camorra nel settore lattiero-caseario ha infatti causato un “inquinamento” della filiera produttiva della mozzarella di bufala, in termini sia di qualità del prodotto (per i danni presenti nell’ambiente circostante) sia di legalità del processo produttivo (lavoro nero, caporalato, limitazione della concorrenza). La produzione della “mozzarella della legalità” è già stata avviata e, in attesa dell’adeguamento del caseificio e della definitiva installazione dell’impianto di produzione già acquistato, si avvale delle strutture messe a disposizione dall’Azienda Agricola Sperimentale Regionale Improsta, mentre per la commercializzazione sono in corso contatti con Unicoop Tirreno. Sul fronte siciliano la cooperativa “Beppe Montana – Libera Terra”, che gestisce circa 100 ettari di terreni e vari fabbricati confiscati alla mafia nelle province di Catania e Siracusa, è impegnata nel ripristino degli agrumeti, nella commercializzazione dei frutti e nella loro trasformazione (marmellata di arancia rossa) avvalendosi, per la commercializzazione dei prodotti e la valorizzazione delle materie prime, delle competenze del consorzio “Libera Terra Mediterraneo” che garantirà la distribuzione dei prodotti sull’intero mercato nazionale.
fonte: Legacoop