Una pagina per raccontare le ‘nozze’ tra le tre principali centrali cooperative italiane, attraverso una lunga intervista al presidente Legacoop Giuliano Poletti. È stata pubblicata oggi, sabato 22 gennaio, dal quotidiano Il Riformista che racconta così “una svolta storica”, una “gigantesca operazione di fusione – scrive Tonia Mastrobuoni – che metterà insieme il 90 per cento dell’intero movimento cooperativo”.
“La decisione è assunta – spiega Poletti – adesso il punto è riuscire a praticarla nel migliore dei modi, renderla più efficiente ed efficace”. Operazione possibile grazie ai “valori comuni”, a partire da quello della partecipazione attiva: “le cooperative – prosegue il presidente Legacoop – dimostrano che le persone prendono decisioni per motivi molto più complessi” del solo interesse economico.
L’intervista tocca anche alcuni temi ricorrenti, compreso quello dei ‘vantaggi fiscali’. La questione, spiega Poletti, spesso è mal posta: per gli utili messi a riserva “se lo Stato rinuncia a un po’ di tasse, anche il cittadino della cooperativa rinuncia a prendersi l’utile prodotto dalla sua impresa”. Uno scambio nel quale a guadagnarci è il tessuto produttivo. Motivo per cui “questa regola dovrebbe essere” non solo non osteggiata, ma anzi “estesa a tutti”, una scelta che permetterebbe tra l’altro di favorire concretamente una maggiore patrimonializzazione delle imprese.
Sui contratti nazionali, per Poletti “bisognerebbe fare una profonda revisione alleggerendo molto di contenuti”. L’intervista si chiude sulle cooperative di comunità, un esempio di cittadinanza attiva, a proposito delle quali Poletti – citando il Nobel Ostrom – ricorda come “nelle municipalizzate i migliori risultati in termini di efficienza li hanno ottenuti proprio le imprese autogestite dagli utenti”.
fonte: Legacoop
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