COOPERATIVA ACAPO: NUOVI SVILUPPI SUL CONTENZIOSO RECUP

La Regione Lazio avvia il cambio appalto del servizio Recup, pochi giorni prima dell’attesa sentenza del Consiglio di Stato: incertezza sulla sorte dei 750 addetti della Cooperativa aCapo, di cui buona parte disabili.

Nuovi sviluppi in merito al contenzioso sull’aggiudicazione della gara relativa al Recup della Regione Lazio, il servizio attualmente gestito da aCapo (ex Capodarco) che garantisce le prenotazioni sanitarie a tutti i cittadini della regione.
La Cooperativa si era qualificata prima nella gara comunitaria per la gestione del servizio ma, a causa di un Durc negativo poi rivelatosi inesistente, è stata esclusa dalla procedura che è stata quindi vinta dalla seconda classificata, la GPI SpA. Da qui è partito il contenzioso che ha visto aCapo impegnata in diverse azioni legali, approdate al Tribunale Civile di Roma Sezione Terza Lavoro, al TAR del Lazio e infine al Consiglio di Stato.
Proprio il Consiglio di Stato deve ancora pronunciarsi definitivamente sulla vicenda, essendo prevista per il prossimo 30 maggio la valutazione della richiesta di revocazione della precedente sentenza del 9 aprile, presentata dalla Cooperativa.
Nonostante l’ingarbugliata e ancora non definita vicenda legale, il 13 maggio Lazio Crea, società in house della Regione Lazio incaricata della gestione del bando di gara, ha comunicato alla GPI SpA di voler avviare le procedure necessarie al cambio appalto.
La cooperativa aCapo, attuale gestore del servizio Recup, è venuta a sapere dell’avvio della procedura soltanto il 20 maggio, quando la subentrante le ha chiesto i dati degli addetti attualmente impiegati sul servizio.
I vertici della Cooperativa, per mezzo della Presidente Roberta Ciancarelli, hanno prontamente espresso il proprio disappunto sulle modalità e le tempistiche di tale comunicazione, che giunge senza attendere l’ormai prossima sentenza del Consiglio di Stato.
Dal cambio appalto dipendono direttamente le sorti dei 750 addetti attualmente impegnati nel call center Recup, che oggi faticano ad individuare certezze sul proprio futuro. Circa la metà degli impiegati sono a rischio: 367 persone, di cui una buona parte disabili, andranno a casa a seguito del cambio appalto, perché il loro assorbimento non è previsto dal piano della GPI SpA. Tra loro anche i 120 impiegati del Recup di Frosinone che, stando all’offerta presentata dalla nuova affidataria, sarà chiuso.
Una vicenda, quella del contezioso Recup, che non solo sembra non trovare un punto di approdo definitivo ma che, col trascorrere dei mesi, diventa sempre più ingarbugliata e indecifrabile. Nell’attesa che l’iter legale giunga a conclusione, però, è fondamentale che sia prioritariamente e costantemente tutelata la dignità lavorativa delle persone attualmente impiegate nel servizio, attraverso modalità e tempistiche di subentro adeguate alla complessità della situazione.
La sentenza del Consiglio di Stato potrebbe, infatti, dare nuovamente ragione alla Cooperativa, rendendo di fatto nulle le procedure di cambio appalto ormai avviate.

Leggi il comunicato della Cooperativa aCapo