In riferimento al Bando pubblicato presso la Centrale Unica di Committenza della XI° Comunità Montana, relativo all’affidamento in concessione del Servizio di due Asili Nido del Comune di Frascati, alla nota di Legacoop Lazio diffusa a mezzo stampa e alla successiva risposta dello stesso Comune di Frascati, Legacoop Lazio, Agci Lazio e Forum Terzo Settore Lazio sono a chiarire quanto segue.
Nella sua risposta, il Comune di Frascati conferma quanto da Legacoop Lazio affermato: il D.L. 6 luglio 2011 n.98, “Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria”, prevede la facoltà per gli Enti Pubblici, e non l’obbligo, di ridistribuire le eventuali economie aggiuntive, effettivamente realizzate, per la contrattazione integrativa dei propri dipendenti.
Evidentemente, l’intento del Decreto è quello di ridurre gli sprechi della Pubblica Amministrazione e non, come invece sembra accadere, avvantaggiare i lavoratori pubblici sulla pelle di quelli esternalizzati. E’ proprio questo il nodo della questione: si al taglio degli sprechi, ma senza intaccare i diritti degli utenti e rispettando i CCNL applicati dalle imprese appaltatrici.
E qui, veniamo al secondo punto. Il servizio oggetto della gara è sempre stato gestito da cooperative sociali che applicano il CCNL Cooperative Sociali, uno dei contratti sottoscritti dalle Organizzazioni Sindacali e Imprenditoriali comparativamente più rappresentative e per il quale il Ministero del Lavoro ha elaborato tramite proprio decreto le tabelle di cui all’art. 23 co. 16 del d. Lgs. 50/2016. Nell’ottica di tutelare il lavoro del personale attualmente impiegato sul servizio, la base d’asta avrebbe dovuto tenere conto delle tariffe di riferimento, recentemente aggiornate con la firma del nuovo contratto nel 2019.
Senza contare che la rimodulazione dell’orario di apertura degli asili provocherà comunque una necessaria riduzione dell’orario lavorativo del personale, con evidenti ripercussioni economiche e occupazionali.
La scelta di un “congruo costo del lavoro“, posto a base di gara, rientra nell’ambito della facoltà, come la ridistribuzione delle economie realizzate. E’ evidentemente una questione di scelte, che però qualificano l’operato dei soggetti coinvolti. Un operato quantomeno discutibile, non solo per le scriventi Organizzazioni ma anche per la FP Cgil di Roma Sud-Pomezia-Castelli, che aveva scritto al Comune una lettera già il 18 giugno 2019.
“L’intervento di Legacoop Lazio non è stato preceduto, o seguito, da nessuna richiesta di confronto con l’Amministrazione comunale. Se a Legacoop Lazio fosse stata davvero a cuore la questione, avrebbe quanto meno cercato un dialogo utile ad una corretta informazione.“, questo scrive paradossalmente il Comune di Frascati nella sua risposta, dopo aver ignorato la richiesta della FP Cgil di Roma Sud-Pomezia-Castelli di rivedere l’impianto del Bando.
Si sarebbe potuto scrivere un bando in grado di tutelare il lavoro di tutti, perchè “Tutti i lavoratori hanno pari dignità” come ci ricorda lo stesso Comune di Frascati. Si sarebbe potuto ascoltare il Sindacato prima, o Legacoop Lazio poi. Si sarebbe potuto fare un passo indietro, rendendo le scelte sostenibili e non solo “secondo previsioni di legge“. Sono scelte, appunto, che preoccupano per il pericoloso precedente che vanno a creare.
Le scriventi Organizzazioni restano a disposizione del Comune per avviare un dialogo sulle questioni in oggetto e su eventuali possibili future problematiche, senza in alcun modo voler interferire nella “fase delicata della procedura di Gara, a ridosso delle sedute in cui la Commissione ha esaminato l’ammissibilità delle ditte partecipanti“.
Legacoop Lazio, Agci Lazio, Forum Terzo Settore Lazio