Dopo mesi di assenza di risposte da parte del Comune di Roma Capitale, AgciSolidarietà Lazio, Confcooperative Federsolidarietà Lazio, Legacoopsociali Lazio e Forum Terzo Settore Lazio lanciano un grido d’allarme in merito al servizio di sostegno agli alunni disabili degli istituti scolastici romani, garantito attraverso il servizio esternalizzato OEPA.
Un servizio formalmente in capo ai vari Municipi che però, in una fase di emergenza così delicata e prolungata, necessita di una cabina di regia da parte del Comune di Roma Capitale, che deve incentivare l’uniformità di trattamento su tutto il territorio e la continuità del servizio per alunni e lavoratori.
Già nella prima fase di pandemia, a causa dell’assenza di una programmazione complessiva e di piani di intervento d’emergenza, le Cooperative sociali sono state costrette a fare ricorso agli ammortizzatori sociali e, dove sostenibile economicamente, hanno personalmente supportato i propri lavoratori provvedendo ad erogare l’anticipo dell’assegno INPS.
Gli alunni disabili, più penalizzati di altri nell’usufruire della DAD, si sono perlopiù visti negare la rimodulazione dei servizi attraverso forme di assistenza personalizzata, restando di fatto esclusi dalla didattica e completamente a carico delle famiglie nei mesi più caldi dell’emergenza.
Con l’avvio del nuovo anno scolastico la situazione, nonostante i numerosi solleciti ad un dialogo congiunto, sembra essere immutata, fatto salvo che le Cooperative non possono più sostenere i costi di un servizio che non si riesce ad erogare, con l’evidente elasticità che un’emergenza globale richiederebbe. Questo, anche tenuto conto dei continui periodi di quarantena a cui alcune classi ed interi istituti scolastici si trovano a far fronte.
AgciSolidarietà Lazio, Confcooperative Federsolidarietà Lazio, Legacoopsociali Lazio e Forum Terzo Settore Lazio hanno chiesto a Roma Capitale di formulare un atto, da inviare ai Municipi, che contenga indicazioni per garantire la continuità del servizio OEPA nella fase di attuale emergenza.
In particolare, le Cooperative chiedono che le rimodulazioni degli interventi, già effettuate in alcuni Municipi nel precedente periodo di lockdown, trovino immediata applicazione qualora l’allievo o la classe, per cause direttamente o indirettamente riconducibili all’emergenza Covid-19, non siano presenti a scuola.
Nel rispetto della trasparenza e degli accordi contrattuali, è necessario operare tempestivamente e con uniformità su tutto il territorio, assicurando a tutti i bambini gli stessi diritti e le stesse possibilità in qualsiasi luogo della città risiedano.
Il Comune di Roma ha invece lasciato famiglie, Municipi e Cooperative sole e divise nell’affrontare la pandemia. Un’assenza di risposte e di indirizzo che pesa anche in altri settori sociali strategici, come ad esempio l’assistenza domiciliare per anziani, disabili e minori.
Pur comprendendo le enormi difficoltà di questo periodo e i tanti fronti di emergenza aperti, è necessario che il Comune di Roma superi i propri ritardi amministrativi e ricopra il proprio ruolo di coordinamento e supervisione, per fare in modo che non siano sempre gli ultimi a pagare il prezzo più alto.