Invito ad un Colosseo mai visto: dall’alto del terzo anello alla discesa nel buio intonso dei sotterranei. Dalla prospettiva libera sulle rovine a quella ad un passo dal profumo della terra. Aprono gli ipogei, i luoghi dove fiere e gladiatori aspettavano l’ora del combattimento, e riapre dopo mezzo secolo la promenade sulla cima dell’Anfiteatro Flavio. Il monumento-icona più visitato d’Italia e crescente attrazione planetaria, svela nuovi spazi, da oggi aperti al pubblico. L’iniziativa è stata presentata dal ministro Sandro Bondi con il sottosegretario Francesco Giro, la soprintendente Anna Maria Moretti e il commissario Roberto Cecchi, che spiega come per consentirlo siano stati necessari “interventi strutturali considerevoli”, annunciando altri restauri e l’inaugurazione entro la fine di dicembre del Tempio di Venere e della Casa delle Vestali.
Intanto il Colosseo resta un “malato cronico” che ha bisogno di continue, costanti, delicatissime attenzioni: l’urgenza è nel trovare un punto di equilibrio tra la tanto propagandata valorizzazione di cui Mario Resca è il portabandiera e quella tutela indispensabile alla conservazione di un monumento a cui oggi vengono fatti sopportare diciottomila visitatori al giorno, con un trend crescente che, nel mese in corso ne ha già toccati i 19 mila ed è arrivato ad averne 4 milioni e mezzo soltanto nei primi otto mesi di quest’anno.
“Arriviamo così ad aver reso visitabile il 70 per cento del monumento”, dichiara il sottosegretario Giro che sollecita anche una “collaborazione proficua” con il Comune di Roma (il sindaco ha dichiarato che avrebbe gradito un tot degli incassi per la città) anche se “il Colosseo è dello Stato e resta dello Stato”. Nella circostanza, il ministro Bondi sottolinea l’importanza della valorizzazione, e sottolinea la propria distanza da “un politico, Renato Nicolini, il cui nome è rimasto per aver creduto nella cultura dell’effimero, cioè nel non aver lasciato nulla. Nel nostro caso è il contrario: ci occupiamo di cose concrete”.
Intanto la visita all’anfiteatro Flavio raddoppia. Dalla porta intitolata a Libitina, la dea dei funerali, si accede ai sotterranei mai aperti al pubblico. “Gli ipogei sono stati interrati nel V secolo: da allora non hanno subito manomissioni e ritocchi, ciò che li rende straordinari e suggestivi”, spiega Rossella Rea, direttrice del monumento.
All’estremo opposto, ecco la terrazza del cosiddetto III anello che si staglia a trentatré metri d’altezza, e dopo molti ripidissimi gradini, offrendo una visuale aperta fino a Monte Mario e all’Eur. Qui si può salire già da oggi – e, in via sperimentale fino a domenica – senza aggiunte sul prezzo del biglietto. La visita agli ipogei apre martedì 19 con prenotazione obbligatoria e a gruppi di 25 persone, con guida obbligatoria e un sovrapprezzo sul biglietto di otto euro.
fonte: la Repubblica Roma
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