L’inaugurazione del Contamination Lab Celio è una tappa importante di un percorso, partito ormai da tre anni, di confronto e scambio tra il Movimento Cooperativo afferente a Legacoop Lazio, in special modo ma non esclusivamente del comparto culturale, e il mondo della conoscenza rappresentato dalle Università.
Una collaborazione, quella con il mondo accademico, iniziata mediante la co-progettazione e la co-programmazione di interventi formativi puntuali, in grado di arricchire i soci delle Cooperative con nuove competenze riguardanti l’innovazione e i beni culturali. Da questo primo contatto sono nati nel 2019 i Corsi di Apprendimento Permanente (CAP) e i Corsi di Alta Formazione (CAF) del DTC Lazio – Distretto Tecnologico per i beni e le attività Culturali del Lazio.
La formazione rappresenta un tassello fondamentale della visione cooperativa del “fare impresa”, perché attraverso l’aggiornamento e la specializzazione delle competenze è possibile rafforzare non solo la presenza e la competitività delle Cooperative nei mercati di riferimento, ma anche concretizzare quel concetto di “intergenerazionalità” dell’impresa che rappresenta una delle basi fondanti del Movimento Cooperativo.
Con la nascita del Contamination Lab Celio l’obiettivo è mettere ulteriormente a sistema il proficuo scambio tra mondo imprenditoriale ed universitario. Prende vita, infatti, un luogo dove le imprese potranno confrontarsi per migliorare la propria competitività sul mercato ma, cosa ancora più importante, un luogo di confronto con il mondo della conoscenza, dove i soci delle Cooperative potranno non solo formarsi rispetto ai temi dell’innovazione, ma “contaminarsi” attraverso uno scambio continuo e strutturato di idee e di progetti.
La pandemia da Covid-19, oltre ai ben noti risvolti sanitari, sociali ed economici, non solo ha trasformato i mercati ma ha messo in luce il ritardo che l’impresa italiana ha nei confronti dell’innovazione, sia di prodotto che di processo; per non parlare poi delle filiere turistico-culturali, bruscamente arrestate a febbraio 2020 e le cui sorti oggi impongono un ripensamento di tipo multidimensionale. Basti pensare che, da una stima realizzata da CulTurMedia Legacoop, il comparto riuscirà a tornare a pieno regime soltanto nel 2024.
Come sottolineato dal Presidente di Legacoop Lazio, Placido Putzolu, nel corso della conferenza stampa di inaugurazione tenutasi il 29 novembre 2021 “Al progetto del Contamination Lab Celio hanno risposto non solo imprese cooperative culturali, archeologiche, gestori di servizi museali ma, trasversalmente ai vari settori di attività, vi partecipano Cooperative sociali, di lavoro e di servizi che operano nell’ambito della progettazione e della rendicontazione sociale, della gestione etica delle risorse, dell’accessibilità e della sostenibilità. Tutto questo crea, più che mai, l’humus adatto per ripensare le filiere e i processi in chiave intersettoriale, innovativa e sostenibile.”
Per il Movimento Cooperativo la “Cooperazione tra Cooperative” non è sicuramente un concetto nuovo, dal momento che rientra tra quei 7 principi fondanti che ne costituiscono l’impalcatura, ma avere la possibilità di mettere a frutto il concetto di “intersettorialità” in un ambiente così stimolante è certamente un valore aggiunto da sottolineare e potenziare.
Il Contamination Lab Celio sarà certamente uno spazio in cui far conoscere i principi cooperativi di mutualità e di democrazia, che distinguono la Cooperativa dagli altri modelli d’impresa, ma potrà essere anche un luogo dove far nascere nuova Cooperazione e stimolare l’autoimprenditorialità.