VENTOTENE, UNA COOPERATIVA DI COMUNITA’ CONTRO CRISI ENERGETICA E SPOPOLAMENTO

“A Ventotene c’è una grande preoccupazione per il caro energia. Qui non abbiamo una rete del gas: nelle case abbiamo tutti le bombole. Ci si riscalda solo con camini, stufe, con il caldo-freddo. Quanto all’elettricità, dipendiamo da una centrale a benzina dell’Eni” racconta Gloria Consoli, coordinatrice della neo-costituita cooperativa di comunità Petra, associata a Legacoop Lazio.

Ma se immaginate che questa sia un’emergenza, vi sbagliate: perché è un’emergenza nell’emergenza.

“Tutto chiuso, solo un forno che funge da bar sull’intera isola; eventi e iniziative rare e servizi carenti come il presidio sanitario; asili nido nella fascia 0-3 anni non pervenuti, dai 6 agli 11 anni bambini accorpati in una scuola pluriclasse e per gli studenti delle medie solo due professori per tutte le materie- racconta Gloria Consoli-. E poi l’alcolismo, unica via di fuga per molti”. E’ la storia tutta da riscrivere della terra in cui Altiero Spinelli e Ernesto Rossi, confinati perché oppostisi al regime fascista, diedero vita all’idea di Europa Unita e di solidarietà sociale.

Certo, i problemi di Ventotene sono comuni a quelli di molte altre isole, eppure poco noti forse perché di una comunità invisibile in un territorio che ha trovato come unica soluzione lo spopolamento. In estate Ventotene risorge, in inverno sprofonda tra le ceneri di quanto lasciato dai turisti e da molti abitanti che, costretti ad andare via, si lasciano dietro il sogno di un’isola abitabile per sempre e non solo in una stagione; quella in cui l’isola sfoggia il titolo di patrimonio europeo e vanto per l’Italia.

Il suo destino, invece, dipende da quelle trecento persone o poco più che scelgono ogni anno di non andare via, nonostante tutto.

Nuove politiche di cittadinanza attiva e nuove dinamiche per riscrivere questa storia non possono che passare attraverso la volontà di ritrovarsi, aggregarsi, riscoprirsi comunità contro la dispersione e la rassegnazione.
Per questo la cooperativa di comunità Petra, costituita otto mesi fa, sogna molto di più che diventare una sola entità giuridica e un tutt’uno con la comunità energetica di Ventotene, ancora in attesa dei finanziamenti di Invitalia e della Regione Lazio per avviare l’installazione dei pannelli fotovoltaici che proveranno a sostenere lo sforzo dell’isola verso l’obiettivo del raggiungimento dell’autonomia dal punto di vista energetico.

Perché il problema delle risorse energetiche e dell’autosufficienza rimane fondamentale ma da solo non risolutivo. Tutto passa attraverso un ricostituito senso di comunità.

“In questo momento stiamo da una parte portando avanti la fusione tra cooperativa di comunità e comunità energetica di Ventotene, in attesa di sfruttare i finanziamenti necessari per installare i pannelli solari sulle case, dall’altra stiamo procedendo a un vero e proprio censimento relazionale di coloro che vivono sull’isola nel periodo invernale – spiega Gloria Consoli-. Censire chi rimane è un atto che ha una funzione sociale importante. Vogliamo creare un archivio della memoria e fare una mostra che tracci la storia delle persone che vivono qui a Ventotene. Le persone sono il patrimonio immateriale dell’isola”. Ed è sulle persone che la cooperativa di comunità Petra punta tutto: per questo la sua principale funzione è quella di aggregare e unire la popolazione, dando vita a iniziative condivise.

“Abbiamo creato una offerta culturale destagionalizzata. Tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre porteremo sull’isola una rassegna cinematografica, con l’associazione Sconfinata. Nel mese di novembre, invece, daremo vita a un incontro per parlare della produzione alimentare e dell’importanza di metodi che non siano invasivi nei confronti della terra” continua. “Perché Ventotene è una isola di terra, gli abitanti sono coltivatori. E noi vorremmo un giorno dare vita agli orti sociali, per permettere a tutti di coltivare il proprio cibo e non dover andare a comprare frutta e verdura a Formia– conclude Consoli-. Qui c’è una buona coltivazione di legumi perché l’isola, soffrendo a causa della scarsità di acqua, ha sempre ripiegato su questo genere di alimenti”.

Con il bando Coopstartup Commons di Legacoop e Coopfond, in scadenza il 15 novembre, le cooperative di comunità riceveranno un aiuto concreto e un supporto per continuare a lavorare per il bene comune. E intanto Legacoop Lazio continua a promuovere sul territorio regionale occasioni di incontro e di informazione per coloro che volessero costituire nuove imprese cooperative di comunità, con un nuovo appuntamento rivolto a cittadini e amministratori su Zoom, “Lavorare per il bene comune”, che si terrà il 27 ottobre alle ore 15. Per info, clicca qui.