ADATTAMENTO: PAROLA CHIAVE DELL’ASSEMBLEA DELLE COOPERATIVE AGROALIMENTARI DI LEGACOOP LAZIO

Sessanta cooperative con un valore della produzione complessivo pari a 159.414.000 euro, un patrimonio netto di 19.810.780 euro e un totale di 696 dipendenti. Sono questi i dati dell’agroalimentare associato a Legacoop Lazio, sempre più pronto a rispondere alle esigenze del mercato nazionale e internazionale.

Il 2023, però, si prospetta un anno difficile a causa della contrazione dei consumi. Esplosione dei costi energetici e delle materie prime, interruzione di alcune filiere di approvvigionamento e inflazione sono solo alcune delle urgenze. Crisi climatica, manodopera e ricambio intergenerazionale, dotazione finanziaria e patrimoniale rimangono i talloni d’Achille del settore.

“Le incognite sul nuovo anno sono molte ma confidiamo negli interventi che la Finanziaria ha messo in campo e stiamo lavorando per ottenere ulteriori sostegni. Poi ci sono cose che non dipendono da noi e si spera che in termini di politica comunitaria si riesca a dare una risposta continentale a un mondo che si sta avviando verso una polarizzazione che fino a qualche anno fa nemmeno immaginavamo” ha dichiarato il presidente di Legacoop Agroalimentare Christian Maretti durante l’Assemblea delle cooperative del settore del Lazio, tenutasi il 10 gennaio presso la sede della cooperativa Agricoltura Nuova.
“Di tutte le emergenze, quella che ci preoccupa di più è il cambiamento climatico. E con il progetto europeo Adaptation in agriculture, realizzato insieme ad Unipol, stiamo lavorando perché le imprese si dotino di un piano di adattamento e di gestione dei rischi” ha aggiunto. Fondamentale comprendere che “nel fare impresa oggi non è più importante la competizione quanto la capacità di adattamento, di essere coesi e di co-progettare insieme risposte immediate che abbiano una tenuta sul lungo periodo” anche per Mauro Iengo, presidente di Legacoop Lazio, che ha invitato ad affrontare sfide ed ostacoli di diversa natura con un approccio innovativo e propositivo, anche guardando alle possibilità offerte dalla tecnologia, memori della forza della cooperazione e della rete.

Non solo capacità di adattamento, insomma, ma anche agricoltura plurale, le parole chiave della giornata, durante la quale Daniele Del Monaco è stato eletto nuovo responsabile del settore. “Noi non siamo solo produttori di cibo ma di paesaggi, addirittura di panorami, anche di biodiversità e di manutenzione del territorio, di cura del rischio idrogeologico. Ecco: noi non siamo solo produttori di cibo” ha esordito Del Monaco, che per il suo mandato ha deciso appunto di ispirarsi a un modello plurale di gestione della governance perché “il settore deve essere guidato da una squadra competente formata dalle diverse anime delle agricolture” ha detto. E ha aggiunto: “necessario avere una visione multipla e plurale nell’affrontare le emergenze immediate ma anche una prospettiva sul futuro chiara, soprattutto in merito a ciò che ci aspettiamo dai nostri stakeholders come la Regione Lazio e i diversi attori che agiscono sul PSR”.

“Abbiamo bisogno di mettere in campo azioni di lungo periodo ma anche azioni dell’oggi. Per questo il rapporto con Legacoop è importante: per arrivare a mettere in campo azioni che sono immediate” ha rimarcato Sabrina Alfonsi, Assessora all’Agricoltura, Ambiente e ciclo dei rifiuti di Roma Capitale. Ed ha annunciato una manifestazione di interessi per “accreditare enti di formazione e aziende agricole che si sentono in grado di fare accompagnamento in previsione di un bando per la formazione rivolto a nuove aziende agricole a Roma. “Oggi c’è bisogno di una agricoltura nuova che investa sull’innovazione tecnologica- ha ricordato- Per questo è previsto un appuntamento con una serie di startup sui temi dell’agricoltura perché vorrei provare a fare questo match su tutte le nuove possibilità di gestione dell’acqua che è uno dei temi che voi trattate e che è più urgente” ha concluso.

“Nel Lazio ci sono coltivazioni intensive che hanno già fatto passi in avanti enormi per quanto riguarda un uso più razionale degli impianti di irrigazione a goccia, ad esempio, ma questo non significa che il problema non vada posto. Penso ad esempio alle coltivazioni che assorbono molta acqua come il kiwi” ha detto Pino La Rocca, nel cedere il testimone a Daniele Del Monaco. E ha concluso: “Noi siamo convinti, e i nostri soci lo sono da sempre, che la cooperazione svolga un ruolo fondamentale con risultati che le altre aziende non riescono a raggiungere- La cooperazione ha un valore in più perché oltre a svolgere un ruolo significativo nell’economia agricola, riesce a ridurre le differenze persistenti nella società, creando una nuova giustizia sociale ed economica”.