“Il tema centrale nel territorio sul quale si estendono i paesi del cratere del sisma è come possiamo costruire dal basso l’apporto che serve a instaurare un equilibrio economico e sociale corrispondente alle nostre attese. Secondo uno studio della Banca d’Italia, due quinti della riduzione demografica nell’area del cratere è ascrivibile al fatto sisma. Bisogna perciò curare la dimensione antropologica ricordando che il nemico di ogni soluzione è lo sconfittismo. La fase dell’attuazione è la più complicata: da una parte i cantieri e dall’altra la tessitura dell’ordito sociale in una condizione difficile che non deve spaventarci perché siamo qui per garantire prospettiva di futuro al centro del Mediterraneo”.
Così il Commissario Guido Castelli al termine dell’evento “I CRU per la ricostruzione sociale dei territori colpiti dal sisma. Università, Istituzioni, Comuni” che si è tenuto il 12 maggio presso l’Università di Macerata, all’interno della cornice del Festival dello Sviluppo sostenibile di ASVIS.
“I Consigli Regionali Unipol – CRU sono organizzazioni volontarie e informali che raggruppano diversi soggetti che operano in ambito socio economico (mondo datoriale, sindacale, dell’associazionismo). I CRU di Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo hanno deciso di lavorare insieme per dare un contributo alla ricostruzione dei territori del cratere del sisma del 2009 e 2016” racconta Elena Torri, stakeholder manager per i CRU di Unipol. “Bisogna tenere insieme tutti i soggetti che si attivano per ricostruire le comunità. E’ nostro desiderio costruire insieme all’Università di Macerata e a tutta la rete universitaria del territorio modelli di misurazione dell’impatto dei progetti da usare sia ex ante che a posteriori per prendere decisioni corrette e ottenere gli effetti desiderati – ha spiegato Torri, coordinatrice dell’evento durante il quale CRU, Università, Istituzioni e territori si sono confrontati su possibili partenariati per progetti realizzabili sull’area del cratere -. Per questo abbiamo voluto individuare buone prassi come quelle presentate da Legacoop Lazio: attività simili devono poter essere replicate e esportate anche in altri luoghi se vogliamo ci siano i risultati attesi. I CRU possono fare da soggetto attivatore dei territori e divulgare queste esperienze”.
Di grande interesse il protocollo di intesa sottoscritto tra il commissario straordinario per la ricostruzione dei territori colpiti dal sisma 2016, il coordinatore della struttura tecnica di missione e le Università e gli enti con sede nelle aree del sisma per l’attuazione e la realizzazione dei centri di ricerca che costituiranno la rete per l’innovazione e la ricerca dell’area del sisma del 2009 e del 2016. Presentato durante l’evento, nell’auspicio del Commissario Castelli si dovrebbe configurare “da subito anche come hub per la creazione di spin-off e startup da sostenere con crediti di equity per alimentare competenze” e dunque attrarre talenti, creando economia nel Centro Italia, in un Paese in cui la questione si è polarizzata solo sul divario tra Nord e Sud e non c’è ancora un attento dibattito sul Centro.
“Importante partecipare a un evento che ha riunito per la prima volta tutti i principali soggetti che stanno contribuendo alla ricostruzione sul piano interregionale. Fondamentale ascoltare le buone prassi degli altri territori e non solo avere l’occasione di presentare il progetto promosso da Legacoop Lazio e l’esperienza della neocostituita cooperativa di comunità di Amatrice e Accumoli che coinvolgerà presto anche i Comuni di Leonessa, Posta, Cittareale, Borbona” ha dichiarato Mauro Iengo, presidente della Lega regionale delle cooperative del Lazio.
“Dobbiamo essere più attenti, tutti, alla riduzione delle disuguaglianze che esistono all’interno della società. Se il divario aumenta abbiamo fallito pur spendendo tutte le risorse e per questo bisogna costruire un nuovo modello di sviluppo, che non è compito del singolo, ma di tutta la comunità” ha dichiarato Mauro Iengo, come premessa alla presentazione del progetto “Radici future” che ha come obiettivo generale quello di accrescere l’attrattività residenziale e turistica, ponendo l’accento su un turismo sostenibile, anche allo scopo di creare opportunità di sviluppo professionale e imprenditoriale attraverso la valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale.
“Come Legacoop Lazio per l’area sisma abbiamo contribuito a rimettere al centro il rapporto tra Comuni, comunità ed economia, allo scopo di rigenerare i territori, aumentare la residenzialità e fermare lo spopolamento del territorio, cercando di riattivare le energie del territorio e la sua capacità di creare valore aggiunto” ha spiegato.
“Il sigillo che potenzialmente rende questa iniziativa foriera di risultati stabili e duraturi è la presenza di una cooperativa di comunità” ha detto. “Attenzione, però, il successo non è scontato: richiede impegno e rispetto dei ruoli, sia da parte dei soggetti imprenditoriali, compresa la cooperativa di comunità, sia da parte delle Istituzioni. Fondamentale il protagonismo dei cittadini e impostare modelli organizzativi e gestionali che favoriscano la partecipazione di tutti i soci ma non bisogna nemmeno trascurare l’approccio imprenditoriale” ha avvertito.
All’evento, che è possibile rivedere su YouTube, hanno partecipato illustri relatori tra i quali: Marisa Parmigiani, Head of Sustainability Gruppo Unipol e Direttrice della Fondazione Unipolis, John McCourt, il rettore dell’Università di Macerata, Claudia Mazzucchelli, in rappresentanza dei presidenti dei Consigli delle quattro regioni, i delegati degli Atenei di Macerata(Claudio Socci), Camerino (Andrea Dall’Asta), L’Aquila (Fabio Graziosi), Perugia (Fausto Elisei) e la Tuscia (Alvaro Marucci). In rappresentanza delle esperienze territoriali, oltre a Mauro Iengo per Legacoop Lazio: Sauro Rossi, segretario generale CISL Marche, Lido Legnini, Direttore di Confesercenti Abruzzo, Rosella Tonti, Dirigente di un Istituto scolastico abruzzese.