Nei primi due anni di sperimentazione del sistema dell’accreditamento, che consente alle famiglie di scegliere tra le imprese che erogano il servizio, il modello ha dimostrato elevate competenze nel fronteggiare con grande flessibilità una materia delicata e ad elevata complessità gestionale, che richiede da parte delle imprese cooperative capacità di garantire continuo monitoraggio, coordinamento e adattamento alle richieste delle famiglie con esigenze diverse e crescenti.
I numeri parlano chiaro, infatti: da una richiesta di attivazione per circa 7.800 studenti nel 2022 si è passati agli attuali circa 9.200. Si tratta spesso di minori con disabilità e fragilità di varia natura o bisogni educativi speciali le cui esigenze meritano di essere soddisfatte attivando nuove modalità di implementazione del servizio.
“E’ fondamentale riconoscere e valorizzare il ruolo dell’organizzazione e del coordinamento che si pone al centro di esigenze complesse da parte di più soggetti che gravitano attorno a questo servizio – ha dichiarato Anna Vettigli, responsabile Legacoopsociali Lazio-. L’ente gestore, infatti, si assume la responsabilità mettendo a disposizione un sistema basato sull’attività di coordinamento, formazione, monitoraggio e supervisione. Il coordinatore, in tal senso, non è solo il garante del funzionamento del servizio in termini organizzativi e amministrativi ma è anche il punto di riferimento per le diverse professionalità e mediatore tra la struttura affidataria e i servizi di riferimento”.
In un quadro di generale buon andamento della sperimentazione del modello OEPAC, tuttavia, il cambio repentino di condizioni del convenzionamento all’inizio del corrente anno scolastico ha influito sulla continuità della relazione operatore – utente, intervenendo a gamba tesa su temi delicati come quello delle sostituzioni.
Ancor più del sistema di affidamento scelto, però, le tre centrali cooperative del Lazio, unitamente al Forum del Terzo settore del Lazio, evidenziano che è necessario rendere più efficace e attento il sistema di monitoraggio quali-quantitativo previsto da regolamento al fine di attivare con le giuste tempistiche buone prassi che si rivelino migliorative, non superando ma anzi ottimizzando il budget stanziato. Proprio in virtù della sua dimensione sperimentale, infatti, il sistema richiede un aggiornamento che vada in una direzione precisa: uniformazione del servizio sui territori; garanzia dei diritti dei minori; miglioramento delle condizioni previste per i lavoratori e le lavoratrici, superando la logica del pagamento orario. “Le imprese associate alle tre centrali hanno provveduto ad aggiornare le condizioni del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro delle cooperative sociali ma ora si ribadisce la necessità di un adeguamento delle tariffe da parte della Pubblica Amministrazione” ha commentato Luciano Pantarotto, presidente Confcooperative Federsolidarietà Lazio. “Chiediamo ora che il modello OEPAC sperimentato nel Lazio venga valorizzato e promosso a livello nazionale come buona prassi e che, nel riconfermare le modalità di accreditamento, vengano anche ridefinite le regole e le modalità di svolgimento del servizio affinché dalla sperimentazione si possa ora passare alla fase di una incisiva implementazione” ha ricordato Marco Olivieri, presidente AGCI Imprese sociali Lazio.
I promotori dell’evento, infatti, hanno richiesto l’efficientamento della programmazione del servizio; la revisione delle modalità di utilizzo del residuo ore; l’adozione di procedure uniformi (anche digitalizzate) che consentano un trasparente monitoraggio delle ore effettuate; la raccolta di dati e il monitoraggio (entro il 20 del mese successivo); il monitoraggio dell’affidamento delle ore di assistenza degli alunni, in modo da riportare la media delle ore affidate verso parametri in grado di garantire una maggiore sostenibilità del servizio.
Dopo gli interventi rispettivamente di Daniela Monaco, Dirigente scolastico I.C. “Giuseppe Impastato” e Presidente ASAL Associazione delle Scuole Autonome del Lazio; Valeria Sentili, Dirigente scolastico I.C. “Francesca Morvillo” e Referente inclusione ASAL Associazione delle Scuole Autonome del Lazio nell’ambito 4; Alessandra Campisano, Delegata Consulta disabilità III Municipio Comune di Roma Capitale, Referente Area scuola; Massimiliano Assini, Presidente Consulta cittadina permanente per i diritti delle persone con disabilità Comune di Roma Capitale, di operatori e operatrici, sono state affidate le conclusioni a Francesca Danese, portavoce del Forum del Terzo Settore del Lazio.
“La prospettiva è che non c’è niente di più politico di un bilancio. E in un Comune come quello di Roma che è andato avanti stanziando le dovute risorse è doveroso il giusto riconoscimento per una buona prassi sperimentata che ora richiede un crescente monitoraggio e una implementazione affinché si possa dare ai nostri bambini e alle nostre bambine un servizio fondamentale e agli operatori, ai quali riconosciamo una professionalità altissima oltre alla capacità di fare una scelta di vita a favore dei più fragili, un contesto accogliente- ha concluso Danese-. Le imprese cooperative hanno fino ad oggi fatto un lavoro straordinario, anche dimostrando di essere disposte a fare delle rinunce. Ora è fondamentale andare avanti nella giusta direzione”.