AggregAZIONE – FORMAZIONE, ACCESSO AL CREDITO, COMPETITIVITA’ E INNOVAZIONE

“AggregAZIONE – Formazione, accesso al credito, competitività e innovazione”: è questo il tema dell’evento organizzato il 3 dicembre da Legacoop, nell’ambito del progetto R.I.S.E. – Resilience, Innovation, Support, Education, finanziato dalla Regione Lazio.

La giornata, caratterizzata dalla formula interattiva del world café, ha avuto l’obiettivo di facilitare il matching tra cooperative del settore Produzione e Servizi e altri attori chiave del mondo cooperativo, affrontando tematiche come formazione, credito, competitività e innovazione.

“Legacoop Lazio mette a disposizione delle imprese cooperative una cassetta degli attrezzi importante: dai vari consorzi al confidi di riferimento del mondo cooperativo, Cooperfidi Italia, passando per Fon.coop, il fondo interprofessionale dedicato alla formazione, fino alla Fondazione PICO, il digital innovation hub di Legacoop – ha spiegato Lucia Di Donato, direttore dell’associazione regionale-. Il nostro obiettivo è quello di favorire occasioni di aggregazione tra le cooperative – ha chiarito-. Da una analisi, infatti, è risultato che la maggior parte delle cooperative esistenti nel Lazio rientra nella categoria delle micro cooperative ed ha meno di 9 soci. Per questo Legacoop Lazio sta lavorando tantissimo su questo tema ed ha costituito già la rete Linum, dedicata all’innovazione, e Innova Building, strumento che punterà a promuovere lo sviluppo e la costituzione di comunità energetiche rinnovabili”. “Tutti coloro che vorranno intraprendere percorsi di aggregazione e saranno interessati anche a costituire contratti di rete potranno chiedere supporto a Legacoop Lazio” ha aggiunto Daniela Angher, coordinatrice di Legacoop Produzione e Servizi Lazio.

“Più che verso una revisione dei modelli esistenti, si sta andando verso nuovi modelli economici, organizzativi e lavorativi, e ciò modificherà gli scenari in cui operano le imprese cooperative, rendendo necessario individuare nuove modalità di lavoro e nuove competenze per farsi trovare pronti” ha esordito Felice Lombardi, presidente cooperativa Speha Fresia, dopo aver spiegato le modalità di svolgimento della tavola rotonda.

“Nelle grandi realtà la valutazione dell’impresa e dei relativi rischi è più semplice, partendo proprio da una maggiore disponibilità di dati sia da un punto di vista puramente quantitativo (verifica tramite Centrale Rischi) che qualitativo (settore in eventuale crisi, area geografica di attività, rischi aziendali specifici, composizione governance) – ha spiegato Barbara Arbizzani, Responsabile Area Mercato Cooperfidi Italia-. Questo vale anche per le varie tipologie di aggregazione, soprattutto se in forma stabile (ad esempio, i Consorzi)”.

“La formazione può essere funzionale ai processi trasformativi all’interno delle imprese, soprattutto in questo specifico momento storico di grandi trasformazioni e transizioni- ha aggiunto Gianfranco De Simone, Direttore Fon.coop – . Le dimensioni imprenditoriali giocano un ruolo rilevante in questo processo. Nella formazione, anche le aggregazioni informali e temporanee, utili solo allo scopo, hanno grande importanza per ottimizzare le risorse messe a disposizione dal Fondo – ha continuato-. Presentando progetti formativi in maniera aggregata, infatti, è possibile efficientare i processi e dividere i costi. L’obiettivo è puntare a dei veri e propri ecosistemi formativi con degli scopi comuni, delle comunità di pratiche”. E ha annunciato: “il prossimo Avviso strategico n.61 di Fon.coop sarà proprio focalizzato sulla valorizzazione delle filiere con focus sui temi dell’innovazione, dell’AI e dei dati. In particolare, l’obiettivo è generare nuove competenze per sfruttare al meglio le opportunità messe in campo dall’AI, invece che subirne sul lungo termine gli effetti soprattutto sul versante occupazionale. L’Avviso è inoltre compatibile con il Fondo Nuove Competenze, permettendo un’integrazione con lo stesso”.

“Il sistema cooperativo deve confrontarsi con AI, dati e open innovation per riuscire a governare i processi di innovazione in corso – ha commentato
Katia De Luca, Coordinatrice Fondazione PICO-. Il progetto Cooperazione Digitale, realizzato dall’Alleanza delle Cooperative Italiane in collaborazione con Google.org, ha fornito interessanti spunti di riflessione in merito al rapporto tra Cooperative e innovazione. Dai dati di assessment raccolti è emerso che i principali ostacoli riscontrati dalle Cooperative nell’attuazione di processi di innovazione e digitalizzazione riguardano scarsità di risorse umane ed economiche e carenza di competenze specifiche nelle compagini sociali . ha continuato-. Si tratta di aspetti che possono essere migliorati attraverso processi di aggregazione tra imprese. Il 20% dei progetti di Cooperazione Digitale è stato presentato da reti di imprese e proprio questi progetti hanno raggiunto una migliore specializzazione. Alcuni di questi progetti hanno proposto interessanti soluzioni anche relativamente all’utilizzo e valorizzazione della grande mole di dati in possesso delle Cooperative”.

“I consorzi possono rappresentare la soluzione ideale per i problemi dimensionali delle cooperative, senza snaturarne l’unicità – ha commentato Italo Corsale, Presidente CNS – Consorzio Nazionale Servizi-. La dimensione locale delle imprese cooperative è spesso la loro forza distintiva, ma un’adeguata dimensione è ormai una esigenza dettata dalle leggi di mercato e di sviluppo. In molti casi le piccole cooperative non solo non riescono ad abbracciare transizioni e cambiamenti in corso, ma neanche riescono ad immaginare queste prospettive e gli strumenti necessari per farvi fronte”,

Dopo la tavola rotonda si sono aperti i lavori tra gruppi di cooperatori sui temi 1. formazione, sviluppo risorse umane e modelli organizzativi aggregati, accesso al credito, competitività e forza contrattuale, nuove tecnologie, digitalizzazione e sostenibilità.
A conclusione dei lavori, Lucia Di Donato, direttore Legacoop Lazio, ha ribadito la volontà di replicare eventi di matching tra le cooperative aderenti, magari anche a livello intersettoriale, per stimolare sempre più la conoscenza reciproca e la collaborazione. Quanto emerso dai tavoli di lavoro sarà inviato a tutti i partecipanti.