Unanimità di voci contrarie alla proposta e al metodo adottato dall’Assessorato alle Politiche sociali della Regione Lazio per discutere la nuova legge regionale sulle Politiche Sociali. E’ questo il tratto più rilevante emerso dalla discussione del convegno ‘Nuovo sistema integrato degli interventi e delle prestazioni sociali’ organizzato dal Consorzio Parsifal e dal Comune di Cisterna di Latina nell’ambito de ‘La Città dello Sport’.
Da Fabio Bianchi, assessore alle Politiche sociali della Provincia di Latina, a Pino Bongiorno, responsabile regionale di Legacoop Sociali, passando per Gianni Palumbo, portavoce regionale del Forum del Terzo Settore: la nuova riforma dei servizi sociali pensata ed elaborata dallo staff dell’assessore Aldo Forte ha ricevuto una pesante bocciatura. Il dissenso, comunque, si è manifestato più che nei contenuti soprattutto sul metodo scelto da Forte per presentare, discutere e concertare la legge.
‘Non è possibile – ha esordito l’assessore Bianchi – che una riforma che interessa milioni di cittadini della nostra regione sia presentata in questo modo. Noi pensiamo che non occorra fretta quando si opera in un settore delicato come il nostro e questo è quello che chiederemo all’assessore Forte quando ci ricevere in audizione in Regione. La legge è necessaria, questo non è in discussione, ma bisogna entrare nel suo merito rendendo partecipe il maggior numero di soggetti possibili e non convocando singolarmente i singoli interlocutori”.
Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento di Pino Bongiorno, responsabile regionale di Legacoop Sociali: “La legge contiene delle linee programmatiche che non ci convincono e lo diremo a Forte quando ci riceverà. Per ora, però, non possiamo non rilevare che il modo in cui sta agendo è il contrario di quello che andrebbe fatto quando si mette mano ad una riforma cosi importante. Occorre il massimo grado di concertazione possibile e, invece, da mesi assistiamo ad annunci di buoni intenti non seguiti da fatti concreti e ora veniamo convocati in audizioni che impediscono una partecipazione corale della parti sociali. A me sembra che questo atteggiamento sia l’esatto contrario dello spirito della 328 cui questa riforma regionale dovrebbe dare linee attuative. Cosi proprio non ci siamo”.
Entra più nel dettaglio Gianni Palumbo, portavoce del Forum del Terzo Settore: “Questa legge non ci piace perché è troppo dirigista e troppo centrata sull’aspetto finanziario. I servizi sociali e più in generale il welfare di una regione va a toccare diritti fondamentali delle persone che a noi sembrano messi fortemente in discussione. Anche la riduzione dei distretti socioassistenziali non ci convince perché sull’altare di una supposta e tutta da verificare maggiore efficienza viene sacrificata la prossimità e la vicinanza all’utenza che strutture con maggiore presenza territoriale potevano garantire”.
Roberto Rosati, presidente Conferenza Regionale del Volontariato, ha posto l’accento su come: “questa legge sia arrivata come un fulmine a ciel sereno. Nel corso della legislatura a guida Marrazzo si era quasi giunti al termine di un lungo percorso che aveva prodotto una bozza molto avanzata e condivisa quasi da tutte le forze politiche e sociali e che solo le vicende personali dell’ex governatore hanno impedito che si trasformasse in legge. Noi ci auspicavamo, anche per una questione di tempi, che quel documento potesse essere recepito dalla nuova giunta e che su quello si potesse chiudere il cerchio. Invece con un colpo di mano ci è stata presentata questa nuova proposta che ci riporta indietro di molto. Noi siamo dunque fortemente critici e lo diremo con forza a Forte quando ci riceverà”.
Insomma un coro trasversale di no sia sulla sostanza che sul metodo scelto dall’assessorato regionale e che lascia presupporre, come ha rilevato il moderatore dell’incontro Loris Fratarcangeli – direttore di Extra TV -, un ‘autunno più che caldo, bollente”.
fonte & foto: Consorzio Parsifal