Roma, 2 febbraio 2012 – La modifica prevista dall’art. 65 del Decreto sulle liberalizzazioni 24/1/2012, stralciando parte dell’articolo 10 del DLgs 3 marzo 2011 n.28, che concedeva ai produttori un anno di tempo per mettere in esercizio gli impianti fotovoltaici a terra in area agricola, il cui iter autorizzativo fosse già avviato, rischia di provocare gravi effetti per numerosi operatori che hanno investimenti in corso.
Il testo pubblicato in Gazzetta ufficiale (n°19 del 24/1/2012) introduce, infatti, disposizioni retroattive che ledono i diritti dei produttori fotovoltaici che in buona fede hanno iniziato a realizzare nuovi impianti secondo la normativa vigente, (D.Lgs. 28/11).
Legacoop chiede, pertanto, di non modificare la scadenza temporale prevista dal DLgs 28 del 3 marzo 2011 per non aggravare ancora di più la situazione economica delle imprese del settore, anche loro colpite dalla crisi e dalla prossima fine degli incentivi.
Inoltre, visto l’approssimarsi del raggiungimento del tetto dei 6 miliardi di incentivi annui, previsto dal Quarto Conto Energia, Legacoop chiede al Governo un tavolo per discutere una strategia condivisa che guidi le imprese del settore verso la grid parity, per evitare che dopo una fase di repentina crescita il settore subisca una brusca frenata con i relativi gravi problemi occupazionali.
fonte: Legacoop