Roma, 3 febbraio 2012 – «Bisogna prendere il treno che passa. Concordiamo con il ministro Fornero. Dobbiamo cogliere l’occasione e incoraggiamo, quindi, il governo ad andare avanti. La coesione sociale, pero, è un valore, in un paese, come il nostro, che non ha materie prime. Concorrere insieme permette di procedere in modo più determinato e veloce». Così Luigi Marino, presidente di Confcooperative e dell’Alleanza delle Cooperative Italiane intervenendo al tavolo sulla riforma del mercato del lavoro svoltosi il 2 febbraio a Palazzo Chigi, a nome dei copresidenti dell’Alleanza delle Cooperative, Giuliano Poletti, presidente Legacoop, e Rosario Altieri, presidente Agci.
«Per rilanciare la crescita del Paese occorrono politiche che favoriscano la competitività delle imprese. Il governo -ha detto Marino- deve abbattere le barriere normative che disincentivano la crescita delle imprese. Nella cooperazione abbiamo constatato come stabilità, dimensione e capitalizzazione diano i loro risultati: negli ultimi dieci anni abbiamo accresciuto l’occupazione del 70% e anche nell’ultimo anno, nel 2011 siamo cresciuti dell’1%. A buona impresa corrisponde buona occupazione. Grazie a capitalizzazione, crescita dimensionale, internazionalizzazione ed export».
«È necessario rilanciare la competitività delle imprese, vista la profondità della crisi, l’impossibilita di mobilitare risorse pubbliche e l’impossibilità di accrescere i costi per le imprese. Riguardo alle politiche del lavoro va bene dividere tra flessibilità buona e cattiva. Sulla flessibilità in uscita –ha aggiunto- occorre circoscrivere la giusta causa, ridurre i tempi della giustizia e definire norme che riducono l’aleatorietà del sistema».
«Da potenziare e migliorare l’apprendistato quale strumento principe per l’ingresso nel mercato del lavoro. Occorre lavorare senza riserva -ha concluso Marino- per conciliare il tema famiglia e lavoro. Per finire occorrono maggiore controllo sugli ammortizzatori sociali, incoraggiare la formazione e definire un nuovo disegno degli ammortizzatori sociali che a regime preveda una gradualità dei costi per le imprese».
fonte: Legacoop