Roma, 9 febbraio 2012 – L’avvio della liquidazione de Il Manifesto è un colpo durissimo al pluralismo e all’idea che si possa produrre informazione autonoma, di qualità, in modo diretto e autogestito da parte dei giornalisti. Senza il Fondo per l’editoria, questo modello di produzione dell’informazione non controllato dal capitale, non destinato a produrre profitto e non condizionabile dalla pubblicità viene cancellato. E questo accade in un contesto in cui, invece, gli era stata manifestata la massima attenzione da parte del Presidente della Repubblica e lo stesso Presidente del Consiglio aveva dichiarato la sua volontà a sostenerlo, non solo a parole, ma anche accettando l’introduzione, in Parlamento, di una norma che autorizzava il ricorso al cosiddetto Fondo Letta. Ma quello che risulta più sorprendente è che si sia riusciti in poche ore ad utilizzare questa via per finanziare Radio Radicale e non sia stato possibile, in più di un mese, mettere in sicurezza decine e decine di testate ed alcune migliaia di lavoratori; tutto ciò, nonostante la comprensione e l’operativa attenzione mostrata in queste settimane del Sottosegretario Peluffo. Mediacoop aveva avvertito, ripetutamente, che con la fine del mese di Gennaio si sarebbero esaurite le possibilità di proseguire le pubblicazioni senza le anticipazioni bancarie, impraticabili senza dati certi sulla consistenza del Fondo. Abbiamo dimostrato, in tutte le sedi, che non erano possibili stanziamenti inferiori a quelli el 2010. È appena il caso di ricordare, inoltre, che questo stanziamento ha comportato una riduzione dei contributi del 15%. Ciò ha causato perdite consistenti difficilmente ammortizzabili da imprese, per loro natura, non lucrative e quindi con patrimoni deboli. Il Parlamento ha mostrato, ancora una volta, di considerare questo settore dell’informazione come cruciale per inverare l’art. 21 della Costituzione. Alla Camera sono stai presentati emendamenti bi-partisan ed ordini del giorno. Al Senato sono in corso di presentazione emendamenti simili a quelli presentati alla Camera con una larga convergenza di consensi. È evidente che senza il Manifesto e le altre testate (nazionali e locali), cooperative, non profit, di idee e di partito, l’informazione in questo paese non sarebbe più la stessa. Forse si fa ancora in tempo per salvare il Manifesto e le altra testate in difficoltà, ma occorre intervenire subito. Mediacoop chiede al Governo una decisione immediata sostenendo gli emendamenti presentati in Senato ovvero emanando un DPCM, con il quale ricostruire il Fondo per l’Editoria, nella dimensione necessaria, attraverso il ricorso al Fondo Letta, come deciso dal Parlamento.