16/02/12 – “La Commissione prende atto e condivide le preoccupazioni delle centrali Cooperative rispetto al completamento dell’iter di accreditamento – previsto dall’art. 2 della Legge regionale 6/2011 – delle attività del servizio di assistenza domiciliare e, comunque, di quanto previsto dalla legge stessa rispetto ai soggetti che possono legittimamente operare nelle more della definizione dell’iter. Pertanto, la Commissione ritiene di dover portare all’attenzione della Giunta:
1) i ritardi della struttura amministrativa nell’iter di accreditamento;
2) il fatto che siano state avviate procedure di affidamento del servizio secondo modalità e tempistiche non conformi alle leggi regionali vigenti”.
Con questa risoluzione, approvata all’unanimità dei presenti, la commissione Sanità del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Alessandra Mandarelli (Lista Polverini), ha dato risposta immediata alle preoccupazioni espresse dalle centrali cooperative nel corso dell’audizione svolta stamane sulla questione dell’assistenza domiciliare e dei soggetti abilitati a svolgerla.
In rappresentanza delle centrali cooperative sono intervenuti: Pino Bongiorno, presidente Legacoopsociali Lazio, Stefano Venditti, presidente Legacoop Lazio, Mario Sanfilippo, Federazione Sanità Confcooperative Lazio e Luigi Grimaldi, Agci Solidarietà Lazio. Tutti hanno sottolineato come la normativa regionale preveda la procedura di accreditamento come condizione necessaria per l’erogazione del servizio di assistenza domiciliare. “Contestualmente, però – hanno dichiarato al termine dell’audizione – ben quattro Asl del Lazio hanno messo a gara il servizio, contraddicendo l’indirizzo regionale degli accreditamenti. Tra queste anche l’Asl Rm/A, che ha recentemente aggiudicato il servizio a una società non in possesso dei requisiti previsti dalla suddetta normativa”. I rappresentanti delle centrali cooperative hanno pertanto richiesto agli organi regionali “l’applicazione della normativa sull’accreditamento dell’assistenza domiciliare e il blocco immediato di tutte le procedure di gara in essere, in palese contrasto con quanto già predisposto in materia”.
Richieste che hanno ottenuto un primo significativo sostegno da parte della commissione, attraverso gli interventi di Alessandra Mandarelli, Franco Dalia ed Enzo Foschi del Pd, Giulia Rodano (Idv) e anche dei consiglieri Pietro Sbardella (Udc) e Bruno Astorre (Pd), non membri della commissione. Quest’ultimo ha però fatto notare che non essendo presenti all’audizione rappresentanti delle strutture amministrative competenti in materia, il problema rimane aperto. La presidente Mandarelli ha allora proposto alla commissione di elaborare un documento condiviso da tutti e da trasmettere alla Giunta. Al termine dell’audizione, la commissione, riunita in seduta ordinaria per esaminare la proposta di legge regionale sullo stalking, presentata da Isabella Rauti (Pdl) e Claudio Bucci (Idv), ha così approvato all’unanimità dei presenti la risoluzione che condivide le preoccupazioni espresse dalle centrali cooperative.
fonte: Regione Lazio