Roma, 19 marzo 2012 – «La riforma che il Governo va delineando, pur tendendo ad una modernizzazione del nostro mercato del lavoro, non pare ancora in grado di individuare le giuste soluzioni per la competitività delle imprese e, quindi, per la crescita del sistema Paese». E’ quanto scrivono Abi, Alleanza delle Cooperative, Ania, Confindustria e R.ETE. Imprese Italia in una nota congiunta diffusa nella serata di venerdì 16 marzo.
«Le forme contrattuali che hanno garantito, in questi anni, un buon livello di flessibilità in entrata – continua la nota – verrebbero, infatti, notevolmente ridotte senza, peraltro, contrastare gli abusi. In particolare, non può condividersi la proposta sul contratto a termine che verrebbe reso eccessivamente oneroso e sottoposto a vincoli che non trovano riscontro nel resto dell’Europa. Pur tendendo ad un graduale miglioramento del quadro generale, anche le proposte per la riforma degli ammortizzatori sociali prevedono interventi che, nel loro complesso, determineranno un notevole aggravio di costi per le imprese senza agevolare i processi di ristrutturazione e lasciando i lavoratori più esposti alle crisi».
«Ancora non vi è chiarezza su quali saranno le soluzioni che anche l’Europa chiede all’Italia per migliorare la flessibilità in uscita . Il rischio è, dunque, che, all’esito della riforma, le imprese italiane si trovino indebolite di fronte alla concorrenza internazionale. Questo non può essere l’obiettivo del Governo – conclude – ed è, dunque, necessario lavorare insieme per superare queste criticità e giungere, il più rapidamente possibile, all’obiettivo comune di un accordo pienamente condiviso».
fonte: Legacoop