Pubblichiamo una ricerca di Feliciano Iudicone, giovane laureato del corso di laurea magistrale in Economia dello Sviluppo presso l’Università Roma Tre, frutto di uno stage svolto presso la sede di Legacoop Latina.
“L’indagine nasce – come lo stesso autore introduce – all’interno del Progetto “Immigrati e cooperazione”, ideato da Legacoop e Confcooperative con l’intento di promuovere sul territorio della provincia di Latina la forma dell’impresa cooperativa come strumento di riscatto dal lavoro nero e dall’emarginazione”.
Riportiamo qui l’introduzione scritta da Emiliano Scinicariello, Presidente di Legacoop Latina.
“L’ indagine svolta sugli immigrati nella provincia di Latina e su come la cooperazione possa essere uno strumento utile a razionalizzarne flussi e potenzialità, è in realtà frutto dell’ osservazione di dati assolutamente parziali. Nella consapevolezza del limite di questa osservazione, è stato però utile mettere “a sistema” i dati raccolti; dati numerici in parte, ma anche dati descrittivi del fenomeno-immigrazione, forniti da chi ne ha voluto raccontare quegli aspetti che i “freddi numeri” non sanno cogliere. Il racconto è quello di donne e uomini impegnati nel territorio pontino e provenienti dal mondo sindacale o associazionistico, dal volontariato o dalla stessa cooperazione.
Dall’indagine emerge chiaro un quadro che, come spesso accade, descrive due facce di una stessa medaglia, raffigura un bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno, a seconda della lettura che si vuol dare al “fenomeno immigrazione”.
La provincia di Latina è, per caratteristiche socio-economiche, naturale attrattore di immigrati. Ad esempio, la vocazione agricola di ampia parte del territorio pontino e le coltivazioni intensive in buona parte di esso, coniugati all’ormai cronico allontanamento dei nostri giovani dal lavoro dei campi, rendono necessaria la presenza di immigrati per dare continuità produttiva alle aziende pontine.
Questa, ovviamente, è solo una delle tante chiavi di lettura che si può dare del fenomeno migratorio a Latina. Ma rende perfettamente l’idea di come l’immigrato possa rappresentare al tempo stesso un’insidia o una risorsa per il territorio. Sarà una minaccia se la sua presenza non sarà supportata dall’integrazione con la popolazione residente, con le istituzioni e con il territorio nel suo insieme; sarà invece una risorsa se il rapporto lavorativo sarà regolamentato da un contratto e non basato sullo sfruttamento; se vivrà la sua presenza come parte integrante della società e non come un corpo estraneo e “poco gradito”; se si capirà che l’immigrato è una risorsa per il sistema produttivo locale e non uno scomodo concorrente che sottrae lavoro ai giovani residenti, poiché sempre più spesso – ribadisco – gli immigrati si trovano a svolgere lavori che i nostri giovani ormai rifiutano.
In questo scenario appena accennato la cooperazione gioca un ruolo fondamentale, poiché rappresenta una forma d’impresa solidale in un contesto che, per quanto sopra descritto, necessita di un forte approccio solidaristico. LEGACOOP è impegnata anche a Latina per sensibilizzare il territorio e la sua economia verso la cooperazione, quale strumento imprenditoriale volto a privilegiare il lavoro rispetto al capitale (pur non disconoscendone l’importanza), nato per dare ai propri soci condizioni di lavoro migliori di quelle del mercato, fondato sul principio della parità dei diritti e delle responsabilità e mirabilmente sintetizzato nell’espressione “una testa, un voto”.
Potete leggere l’intero documento a questo indirizzo: La provincia di Latina e gli immigrati. Attivita, osservazioni e proposte degli sportelli operanti sul territorio (Iudicone).