Da Il Sole 24 Ore, 16 maggio 2012 – Carlo Zini partecipa e parla al D-Day, ieri a Roma, come portavoce di Ancpl-Legacoop, tra le organizzazioni della filiera delle costruzioni che hanno aderito alla giornata protesta organizzata dall’Ance contro i committenti pubblici che non pagano e che annunciano azioni legali. “Abbiamo
Sceso dal palco, Zini conferma di essere favorevole alle “maniere forti”, cioè i decreti ingiuntivi, l’ultima risorsa. “Dico sì al decreto ingiuntivo, Vanno fatti e li faremo. Abbiamo ritardi di pagamento che sono arrivati a 200 giorni. Ma attenzione, i 200 giorni sono una media che tiene conto sia dei committenti privati, più veloci, sia di quelli pubblici, ma per questi ultimi la media è più alta: siamo quasi a 300 giorni”.
Il ragionamento è semplice. Le imprese hanno dietro una fila di fornitori, professionisti e subapplatatori. “Abbiamo degli obblighi -dice Zini – possiamo essere noi i destinatari di decreti ingiuntivi dei nostri fornitori”. Qual è la causa principale dei ritardi, più la mancanza di soldi o più la burocrazia? E poi, il peggior pagatore è lo Stato o gli enti locali? “La patologia è dovuta alla mancanza di soldi – dice Zini – Lo stock maggiore del ritardo è ormai nelle amministrazioni periferiche, basti pensare al Comune di Modena, che ha già detto chepotrà pagare solo a partire dal 2014 per le gare che lancia oggi”.
fonte: ANCPL