COMUNICATO STAMPA
Editoria: Mediacoop, la proposta di legge sul prezzo dei libri suscita molte perplessità
Roma, 8 ottobre 2010 – È attualmente in discussione al Senato in seconda lettura, la proposta di legge (C 1257) Levi che affronta il problema del prezzo dei libri e le politiche commerciali del settore dell’editoria. Il testo definito alla Camera solleva molte perplessità e preoccupazioni nel settore e, per certi versi, risulta riduttivo. Da un lato non affronta alcuni nodi per certi versi decisivi quale, ad esempio, il settore distributivo che risulta sempre più costoso e concentrato in poche mani; dall’altro lascia ancora sullo sfondo, irrisolte, le difficoltà in cui soprattutto la piccola e media impresa si sta dibattendo per l’aumento dei costi di produzione.
Le cooperative editoriali che si riconoscono in Mediacoop e in Cultura&Media di Legacoop ritengono che si debba cogliere questa occasione per un ripensamento più generale della proposta di legge che tenga conto della necessità di valorizzare e far crescere l’editoria minore e indipendente. Un margine di scontistica come quello previsto, non solo è alto in assoluto, ma lo è anche nel confronto con i mercati europei più evoluti. Risulta fortemente penalizzante per chi non può contare su grandi tirature per continuare ad assolvere il proprio lavoro di proposta culturale. La possibilità di andare oltre questo sconto già alto con offerte specifiche distribuibili per tutto l’anno (ad esclusione del mese di dicembre) rischia di monopolizzare l’attenzione dei clienti, marginalizzando di fatto l’offerta diversificata e indipendente.
Per Mediacoop occorre che gli indirizzi previsti dalla legge valorizzino la professionalità delle librerie indipendenti e consentano le migliori condizioni per garantire un’offerta diversificata non solo per titoli, ma anche per proponenti.
L’attenzione alla salvaguardia dell’autonomia, della differenziazione e della economicità dei punti vendita non solo è condizione per una offerta di qualità e per una tutela dell’editoria minore, ma è anche fondamentale per evitare che il progressivo controllo da parte degli editori maggiori di larga parte della distribuzione e della vendita al dettaglio possa prefigurare un profilo di mercato non perfettamente in grado di tutelare la pari dignità dell’offerta minore.