Roma, 13 ottobre 2010 – I lavori della Direzione nazionale di Legacoop, che si è svolta a Roma, sono stati preceduti da un minuto di raccoglimento per commemorare Luciano Bernardini e Sandro Bonella, recentemente scomparsi, entrambi componenti della Presidenza Nazionale di Legacoop. Due figure di dirigenti cooperativi che hanno ricoperto incarichi di grande responsabilità nel movimento, dando “un prezioso contributo in termini politici e culturali”, come ha ricordato il Presidente Giuliano Poletti.
Alla breve commemorazione è seguita l’illustrazione, da parte di Filippo Mariano, Presidente della Commissione per la presentazione delle candidature a Presidente di Legacoop, delle linee guida e dei criteri fondamentali cui la Commissione intende ispirare il proprio lavoro. Mariano ha precisato che il periodo per la presentazione delle candidature decorrerà dalla riunione della Direzione che approverà il Documento congressuale (alla metà di dicembre) e terminerà quindici giorni prima della data del Congresso Nazionale, fissato per il 6-8 aprile 2011.
Dopo l’approvazione all’unanimità della proposta illustrata da Mariano, i lavori della Direzione si sono concentrati sull’analisi degli andamenti economici, articolata in due relazioni. La prima, di Sergio Nasi, Direttore di Coopfond, che ha illustrato gli elementi di consuntivo 2009/2010 e il piano triennale del Fondo, e la seconda di Giuliano Poletti, “per molti aspetti connessa alla precedente” come ha sottolineato lo stesso presidente di Legacoop, e dedicata ad una valutazione degli andamenti delle imprese cooperative, alle strategie, alle iniziative e alla messa a punto degli strumenti per affrontare e reagire al quadro di pesanti difficoltà economiche presenti.
Sergio Nasi ha fornito un quadro complessivo delle attività di Coopfond dal 1992 ad oggi, illustrando nei dettagli i dati di bilancio e le iniziative ripartite per aree e settori. Un bilancio che si può riassumere in poche cifre: una raccolta fondi complessiva, sulla base del 3% degli utili conferito annualmente dalle cooperative aderenti a Legacoop, pari a 387,4 milioni di Euro per tutto il periodo considerato, impiegati per la quasi totalità in oltre 532 iniziative, avendo ottenuto plusvalenze e rivalutazioni per oltre 18,6 milioni di Euro. Un’attività, quella di Coopfond, che ha avuto una forte accelerazione negli ultimi anni. Nasi ha illustrato, in particolare, le proiezioni per il prossimo triennio fino al settembre 2012 precisando che “le dinamiche dei costi e dei ricavi prospettate sono tali da consentire ragionevolmente un equilibrio del conto economico del fondo”. Si è quindi soffermato sull’articolazione degli strumenti di rete sostenuti da Coopfond attualmente operativi e quelli di prossima realizzazione (ovvero il fondo immobiliare per le cooperative sociali e lo strumento per il piano casa). Fra gli impegni previsti, anche l’accresciuto sostegno alle finanziarie territoriali, tali che siano in grado di “attrarre risorse anche di terzi soggetti, accrescendo la capacità operativa sui territori di riferimento”. Facendo infine riferimento alle richieste di partecipazione ad interventi di ristrutturazione da parte di imprese in difficoltà, Nasi ha ribadito “la natura del fondo come promotore di sviluppo” e quindi ha sottolineato che tali interventi presuppongono necessariamente “un serio progetto di impresa”, ovvero di uno strumento specializzato delle cooperative interessate, individuato sulla base di “proposte elaborate su altri tavoli”, quelli settoriali, nonché “un serio impegno dei soci, del settore e del territorio”. Ha precisato, in proposito, che comunque “ il Fondo può partecipare all’eventuale nuovo strumento sempre in concorso con altri soggetti, nei limiti quantitativi previsti dal regolamento per l’attività corrente e preferibilmente in modo indiretto”.
Ed alla importanza del ruolo di una rete di strumenti finanziari, di settore e di area, ha fatto specificamente riferimento Giuliano Poletti, che ha indicato nella rete lo strumento per sostenere le capacità di reazione e di risposta costruttiva alle difficoltà economiche da parte di quelle imprese cooperative che siano in grado di elaborare progetti di rinnovamento e di riposizionamento sul mercato. Il presidente di Legacoop ha accennato al quadro economico di difficoltà, ed ha espresso preoccupazione per il prospettarsi di un ulteriore taglio delle disponibilità finanziarie della Pubblica Amministrazione a causa delle esigenze di riequilibrio dei conti pubblici. Tagli che -ha detto in sostanza Poletti- rischiano di avere conseguenze pesanti sul finanziamento degli strumenti di sostegno al reddito dei lavoratori disoccupati e, nello stesso tempo, su tutte le imprese che fino ad oggi hanno operato nel campo dei servizi per gli Enti pubblici specie in quello delicato dei servizi socio-assistenziali. A fronte di ciò, Poletti ha richiamato, come momenti di costruttiva collaborazione per individuare risposte condivise per contrastare le conseguenze della crisi, l’avvio di un tavolo fra le Centrali cooperative e il Ministero (la prima riunione, ha ricordato, si è tenuta la settimana scorsa alla presenza del neo Ministro per lo Sviluppo Economico, Romani) e l’incontro al tavolo delle parti sociali che si è tenuto il 5 ottobre (in cui Legacoop, rappresentata dal Vicepresidente vicario, Bertinelli, è intervenuta in rappresentanza di AGCI e Confcooperative ). In quella sede, ha ricordato Poletti, “abbiamo sollecitato alcuni punti: la proroga al 2011 degli ammortizzatori sociali in deroga; misure fiscali a favore delle imprese e dei lavoratori; riduzione dei tempi di pagamento della PA, qualificazione dell’uso delle risorse per il Mezzogiorno”.
Passando ad esaminare gli andamenti dei singoli settori Poletti ha descritto un quadro che si presenta difficile, ma, nel complesso, capace di tenuta, anche, e non secondariamente, sotto il profilo dell’occupazione. Un quadro che presenta però situazioni molto differenziate e una generale capacità di definire e realizzare progetti e strategie mirate di rilancio.
Nel settore della Produzione e lavoro si manifestano i più preoccupanti segnali di crisi nei settori legati all’edilizia e all’immobiliare, mentre reggono meglio le imprese maggiori legate ai mercati internazionali. Nella Grande distribuzione la risposta commerciale e strategica è stata piuttosto efficace, ma il quadro di contrazione dei consumi, in presenza di costi costanti, sta riducendo i margini di profitto. Margini in contrazione anche per l’agroalimentare nel suo complesso che ha mantenuto i volumi di produzione. Sempre nel settore primario, le cooperative di produzione ittica presentano una andamento piuttosto stabile, ma per dare prospettive future al settore ittico cooperativo occorre diversificare e potenziare il retroterra industriale. Per il settore della cooperazione di abitanti si profila una riduzione di attività a causa della contrazione della spesa e del credito. In questo campo l’housing sociale resta il solo intervento pubblico su cui si registrano investimenti. Nel campo dell’assistenza, dei servizi sociali, della sanità “un settore che, negli anni passati, ha registrato una crescita, oggi” -ha detto, in sintesi, Poletti- “a fronte del venir meno della domanda degli Enti pubblici, il nostro movimento dovrà progettare una risposta che renda le cooperative capaci di misurarsi con efficacia ed incisività con un mercato privato, intercettando i bisogni crescenti e diversificati dei cittadini utenti”. Nel settore dei servizi, molte difficoltà sono dovute al ritardo dei pagamenti della Pubblica amministrazione.
Il taglio dei fondi all’editoria, delle entrate pubblicitarie e il rincaro delle tariffe postali sono fattore critico per le cooperative che operano nel campo dei media.
Infine le Mutalità integrativa che presenta interessanti prospettive di attività attraverso il progetto salute di Legacoop, cui partecipa insieme alla cooperative sociali ed a quelle fra professionisti.
In conclusione Poletti ha richiamato l’impegno realizzato da Legacoop contro la crisi, attraverso la messa a punto di azioni e strumenti in rete di monitoraggio, assistenza, consulenza e finanziari ed ha insistito sulla necessità di attuare una rete solidale che sappia varcare i limiti territoriali tradizionali.
Sono quindi intervenuti, Paolo Cattabiani, Presidente Legacoop Emilia Romagna, Flavio Casetti, Direttore di Cooperlavoro, Claudio Pontigia, Presidente Legacoop Liguria, Carmelo Rollo, Presidente Legacoop Puglia, Carlo Zini, Presidente Associazione nazionale cooperative di Produzione e Lavoro, per evidenziare alcuni possibili scenari futuri e condividere le strategie e gli strumenti più idonei che Legacoop potrà adottare a livello nazionale, con logiche di specializzazione e progettazione. Zini, in particolare, ha sottolineato le difficoltà relative al settore delle costruzioni, indicando l’esigenza di definire una strumentazione finanziaria ad hoc che possa sostenerle nell’affrontare la crisi in atto.
Poletti ha concluso la Direzione sottolineando come siano già stati messi in campo dal sistema Legacoop strumenti agibili, ed ha spiegato che il lavoro procederà attraverso la lettura attenta dei fenomeni e delle diverse realtà cooperative attraverso tavoli di confronto ristretti ed allargati. L’obiettivo sarà creare piani di intervento condivisi, per incrementare lo smobilizzo di risorse ed immettere liquidità seguendo logiche di sviluppo e di investimento innovative e sostenibili.
fonte: Legacoop