E’ una doppia sfida, perché non è basata solo sulla necessità di adottare (finalmente!) le tecniche e le strategie di fund-raising che utilizza il resto del non profit, ma anche perché riguarda il riposizionamento strategico della identità sociale delle cooperative e dei servizi e delle attività che esse realizzano.
Oggi, la crisi economica, impone alle cooperative la scelta di rivolgersi al fund-raising con un rinnovato spirito di intrapresa. Non solo per rispondere al problema della sostenibilità delle proprie attività (non più finanziabili sono con fonti pubbliche) ma anche per contribuire a costruire un welfare sociale di nuovo tipo in cui la comunità abbia un ruolo da protagonista anche sotto il profilo delle risorse.
È una sfida da accettare perché l’incontro fra la cultura della raccolta fondi e la storia della cooperazione sociale è lo sbocco naturale di un percorso di anni, favorito dalla cultura della cooperazione sociale in continuo movimento e in continua ricerca. Tale sfida consiste nell’offrire, come in passato, servizi innovativi e sostenibili che rapprentano un valore aggiunto per la Comunità, prevedendo l’elemento del cofinanziamento attraverso il fund-raising in aggiunta alle risorse pubbliche.
La Cooperazione Sociale può riuscire in questa sfida spendendo i propri valori: il rispetto di tutte le persone, della loro storia e della loro unicità nel mondo; il costante sostegno alla evoluzione di ogni essere umano anche e soprattutto di quelli con capacità fisiche e psichiche limitate; affermando la propria mission che consiste nel creare benessere e coesione sociale, cioè le fondamenta della convivenza civile e della tenuta della comunità, attraverso servizi diffusi e capillari alle persone.
Ma senza questi valori e questa mission (che vanno oggi rafforzati) è impossibile anche guardare ad una vera e solida strategia di fund-raising della cooperazione sociale.
Rispondere a questa sfida vuol dire anche e soprattutto investire nel rafforzamento delle risorse umane esterne acquisendo conoscenze e capacità sulla raccolta fondi. Non una attività residuale sul quale dedicare qualche ora di volontariato, ma una attività strategica sul quale impegnare risorse qualificate.
La formazione sotto questo aspetto risulta essere un investimento strategico per favorire un reale start up del fund raising all’interno delle cooperative sociali. Una formazione che permetta di rivolgersi in modo efficace anche ai finanziamenti delle aziende e delle fondazioni, costruendo partnership di sviluppo e anche agli individui e alla comunità in generale che attraverso la cultura della donazione può sostenere aumentandone il consenso, la missione delle cooperative sociali.
Non si tratta solo di creare figure professionali ad hoc (il che è necessario) ma anche di condividere con ogni figura professionale (progettisti, dirigenti, addetti ai servizi, ecc..) conoscenze di base che possano rendere il proprio lavoro funzionale alla raccolta fondi e quindi più sostenibile alla luce dell’attuale crisi economica.
Vi informiamo che l’attività formativa sul Fund-Raising potrà essere svolta dalle cooperative in crisi tramite l’Avviso 18 del Fon.Coop che finanzia proprio le imprese temporaneamente in difficoltà.