ROMA – L’avcp (autorità di vigilanza sui contratti pubblici) ieri ha trasmesso il suo parere in merito alle osservazioni segnalate da Legacoop Servizi, Angem e Confocooperative in rappresentanza delle imprese più importnati coinvolte nella gestione delle mense scolastiche.
L’autorità ha dato ragione su molti punti alle imprese, confermando in punta di diritto, quanto abbiamo detto fin dal primo giorno della pubblicazione del bando:
– Il Comune di Roma ha richiesto alle imprese partecipanti di farsi carico di interventi di manutenzione e integrazione della dotazione standard dei centri refezionali, senza dare una chiara definizione né della tipologia degli interventi né quantificandone in maniera determinata i relativi oneri. Di conseguenza le aziende non possono presentare un’idonea offerta rispetto alle operazioni di adeguamento dei locali mensa, in quanto non sono adeguatamente illustrate la condizione attuale dei locali.
Inoltre i tempi della gara, con particolare riferimento al fondamentale espletamento del sopralluogo dei locali stessi, non danno la possibilità di effettuare sopralluoghi adeguati e violano palesemente i termini minimi fissati dal Codice dei contratti pubblici (ovvero 52 giorni). Quindi le aziende sono costrette a presentare offerta con costi indeterminati.
– Contraddizione sul fatto che diventa premiante proporre prodotti all’interno dei 300 km e allo stesso nei “menù” si richiedono prodotti non esistenti nei 300km, es: pesto alla genovese
– Coincidenza di una parte dell’offerta con i relativi criteri di valutazione.
– Il capitolato non consente in “nessun caso” la sospensione del servizio da parte dell’appaltatore, in particolare tale sospensione non è consentita neanche a fronte di gravi e persistenti ritardi nei pagamenti. In sostanza le imprese vengono “ricattate”: devi eseguire ad ogni condizione, senza se e senza ma, anche a fronte di perduranti ritardi nei pagamenti. Ovviamente i ritardi nei pagamenti possono creare un clima generale di gestione del servizio tale da non garantirne la qualità del medesimo.
”Siamo molti soddisfatti del parere dell’avcp – dichiara Andrea Laguardia Presidente Legacoopservizi Lazio- che non fa altro che confermare quanto andiamo dicendo da mesi. Questo bando è nato male, con molti errori formali e con molti problemi sostanziali. Massimo ribasso ed eliminazione dei prodotti biologici, porteranno ad un decadimento della qualità dei pasti per i bambini delle scuole. Abbiamo messo in campo tutti gli strumenti necessari per fermarlo. Il buon senso non è mai stato il tratto della Giunta Alemanno su questa vicenda, speriamo che il parere non vincolante dell’avcp faccia rinsavire politici e tecnici. La gara deve essere fermata e il bando rifatto. Abbiamo da sempre, dato la nostra disponibilità ad un confronto, anche tecnico, per eleborare insieme un bando rispondente alle esigenze dei cittadini, salvaguardando qualità e occupazione.”