La percentuale è impressionante: l’84% dei portatori di handicap in età lavorativa non ha un impiego. Accade in Italia.
Una situazione che ha portato la Commissione europea a valutare se sia necessaria una nuova procedura di infrazione contro l’Italia, che ha già subito una bocciatura sul diritto al lavoro dei disabili nel luglio scorso.
La Corte di Giustizia europea ha condannato l’Italia per non aver imposto «a tutti i datori di lavoro l’adozione di provvedimenti efficaci e pratici, in funzione delle esigenze delle situazioni concrete, a favore di tutti i disabili» come previsto dalla normativa comunitaria. Inoltre il governo Letta ha rifinanziato il fondo per l’occupazione dei portatori di handicap per 10 milioni di euro nel 2013 e 20 milioni nel 2014.
La Commissione Europea ha chiesto chiarimenti all’esecutivo su come viene attuata la normativa. «La Commissione ha comunicato che è ancora in corso la procedura di osservazione del nostro Paese per verificare l’efficacia della legge 93/2013 nel garantire la piena inclusione dei disabili nel mondo del lavoro», ha dichiarato la presidente della Commissione petizioni dell’Unione Europea, Erminia Mazzoni (Ppe). «Preso atto dell’immobilismo italiano, ho invitato il premier Matteo Renzi e il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, a dare seguito con urgenza alle disposizioni della Corte», ha aggiunto l’europarlamentare.
In Italia, le aziende in crisi possono sospendere gli obblighi di assunzione dei disabili previsti dalla legge 68/99. E’ così che il 25% dei posti previsti per i disabili rimane non assegnato.