Nuovi spazi di mercato si aprono nel settore della green economy. E i cooperatori si dimostrano pronti a colonizzarli.
In tutto il Lazio, tante le idee di cooperativa che promuovono stile ecologico e attenzione per l’ambiente. Solo in provincia di Frosinone, negli ultimi mesi, tre start up: Eticae – che promuove la stewardship ecosostenibile; la Tana – per l’organizzazione di eventi rispettosi dell’ambiente e per far nascere gli alberi e Videocoop – formata da un gruppo di operai che – fallita la multinazionale Videocon- ha recuperato l’azienda e dato vita alla Videocoop – per il riciclo del Raee dal materiale elettronico. Le cooperative, quindi, diventano avamposto della green- culture. Non a caso, quest’anno, la Giornata internazionale delle cooperative è stata dedicata al contributo che le coop offrono per la sostenibilità.
QUANTO SEI GREEN? La sensibilità delle imprese nei confronti dei problemi ambientali sta aumentando. E non è più solo prerogativa delle grandi aziende. Il logo dei certificati stewardship si trova ormai dietro molti prodotti: il cartone del succo di frutta, il contenitore degli alimenti, il biglietto del treno… Cosa indica? Il livello di ecosostenibilità che un’azienda riesce a garantire durante il processo di produzione- e dopo. Quanta anidride carbonica stiamo risparmiando acquistando il biglietto di un treno piuttosto che viaggiando in macchina? Quanti alberi stiamo evitando di tagliare utilizzando carta riciclata per il confezionamento? Anche i consumatori iniziano a porsi queste domande. E’ una rivoluzione importante.
“Da un nostro studio risulta che le aziende italiane che operano a livello internazionale molto spesso utilizzano protocolli di stewardship- ha spiegato Annalisa Casino, presidente della start up cooperativa aderente a Legacoop Lazio, Eticae- stewardship in action-. Persino in provincia di Frosinone vi sono alcune aziende che ricorrono ad essa perché opera in un mercato che obbliga a mantenere determinati standard” racconta.
La start up cooperativa Eticae è nata dall’associazione Stewardship volta a diffondere i principi della stewardship in tutta Italia.
“Ora non ci limitiamo più all’ambito formativo ma offriamo anche servizi di consulenza” ha detto Annalisa.
“Oggi il consumatore critico non si accontenta più di un prodotto qualunque. I requisiti devono essere allineati con valori etici. Bisogna sapersi approcciare agli standard imposti dalle legislazioni vigenti. Ogni ambito ha standard specifici che spiegano come mantenere determinate caratteristiche per il prodotto”. Tanti i progetti della eco start up. Uno tra i più ambiziosi è quello che verrà presentato all’Expo 2015. “Vorremmo creare uno standard integrato nell’agroalimentare” annuncia Annalisa.
IL PRIMO ECO SPAZIO CON CASE DI PAGLIA A CASSINO Sempre in provincia di Frosinone, nasce la Tana- start up cooperativa a vocazione ecologica, fondata anch’essa da giovanissimi e travolta da un successo inaspettato. “Pensavamo che molte meno persone potessero aderire alle nostre iniziative e adottare uno stile di vita eco-compatibile- ha spiegato Paola Lucchetti-. Invece, lavorando sul territorio, abbiamo notato che c’è più attenzione all’eco-sostenibilità e c’è più disponibilità sia all’ascolto che all’acquisto. Forse è dovuto anche alla consapevolezza che sta ingenerando il diffondersi di problemi di salute tra la popolazione”.
La start up cooperativa – nata da poche settimane grazie al sostegno di Legacoop Lazio – darà vita al primo eco spazio nel Centro Sud – che avrà sede a Cassino.
“Sarà tutto costruito con materiali naturali dal cantiere scuola “Filo di paglia” del quale fanno parte professionisti che promuovono l’’architettura sostenibile e la bioedilizia – ed in particolar modo le case in paglia a basso consumo energetico- spiega Paola-. Noi gli forniremo legno, paglia, argilla. Il centro si occuperà di recupero di oggetti in disuso, carta, stoffa, arredamento… Daremo il via ad attività di recupero e trasformazione creativa per poi mettere sul mercato pezzi di eco design unici”. La start up è nata inizialmente come GAS (Gruppo di acquisto solidale) per promuovere il consumo di prodotti bioetici. Ora, la cooperativa si dedica anche a campagne di promozione ecosostenibili che consentono di piantare alberi nelle foreste grazie al “kit foresty”.
WORKERS BUYOUT PER IL RECUPERO DEL RAE Innovazione estrema e alta tecnologia si fondono per dare vita a Videocoop, start up cooperativa nata da un fenomeno molto particolare – quello dei workers buyout – operazione di acquisto di una società ad opera degli stessi dipendenti.
La cooperativa è nata dalle ceneri di Videocon – colosso indiano con ben 1090 operai che aveva sede nell’ex fabbrica di Fratta Rotonda. La multinazionale dei cinescopi era fallita a causa di un deficit che ammontava a quasi cento milioni di euro. Un gruppo di dipendenti, però, la ha rilevata. Grazie al sostegno di Legacoop Frosinone, i neocooperatori daremo vita ad un impianto per il recupero del Raee dal materiale elettrico che costerà circa un centinaio di migliaio di euro.