ABITANTI, UNA TARGA IN MEMORIA DI ENNIO SIGNORINI

E’ stato uno dei principali protagonisti che hanno portato all’approvazione della legge 167/1962 per l’edilizia economica e popolare. La città, il quartiere e i tanti residenti che nelle periferie romane hanno ottenuto il diritto a una casa grazie al cooperatore Ennio Signorini non dimenticheranno mai il valore delle sue politiche perché hanno lasciato un segno tangibile in tante esistenze. Sono quattromila, infatti, gli alloggi consegnati in diversi piani di zona negli anni in cui è stato alla guida del Consorzio Cooperative di Abitazione AIC.

Non c’erano, perciò, solo il sindaco Roberto Gualtieri, il presidente del Municipio IV Massimiliano Umberti, le autorità municipali e comunali, ma anche tanti cittadini del quartiere ad onorare con una targa posta in Via Meuccio Ruini la memoria dell’ex presidente del  Consorzio Cooperative di Abitazione AIC (Associazione Italiana Casa), uno degli organismi cooperativi più importanti d’Italia, che ha sede a Colli Aniene.

La vita di Signorini fu caratterizzata da un intenso e proficuo impegno sociale e politico orientato alla difesa degli ultimi nelle difficili fasi della ricostruzione post-bellica del Paese, in un’epoca carica di tensioni sociali. Partecipò attivamente alle iniziative del movimento per il diritto alla casa e si rese artefice di tante conquiste nel campo della riqualificazione delle borgate romane. Consigliere del Comune di Roma dal 1970 al 1981, si è distinto, in particolare, per il contribuito apportato in seno alle Commissioni Urbanistica e Bilancio sulle questioni attinenti al diritto alla casa ed alla riqualificazione delle periferie. È stato uno degli esponenti di primo piano dei movimenti per la lotta e la rivendicazione della casa per le fasce sociali meno abbienti, che hanno portato alla legge 167/1962. Dal 1971 al 1994, in qualità di presidente del Consorzio AIC, sono stati realizzati e consegnati oltre 4.000 alloggi in decine di Piani di Zona. Grazie ai quali è stato possibile far uscire dalla condizione della precarietà abitativa diverse migliaia di famiglie, realizzando opere di grande pregio urbanistico e edilizio, spesso in quartieri poveri e abbandonati.

Ennio Signorini ha vissuto un’epoca in cui l’emergenza abitativa era forse più grande del momento attuale ma è innegabile che in quegli anni ci fosse una classe politica che guardava alle problematiche abitative con molta attenzione, come dimostrato dalla legge 167, dallo sviluppo delle cooperative e dai finanziamenti anche privati che arrivavano dal sistema bancario – commenta il suo successore, Fabrizio Scorzoni, oggi alla guida del Consorzio AIC e responsabile di Legacoop Abitanti Lazio-. Quindi il suo contributo è stato impareggiabile. Certo, oggi il contesto è completamente cambiato”. E ricorda: “Quando ho ricevuto l’incarico gli dissi: ho bisogno di conoscere la storia del Consorzio e dei tuoi consigli. Mi rispose: io cosa posso dire a un uomo come te che va a presiedere il Consorzio A.I.C. in un mondo che è completamente cambiato? Oggi dovete combattere con l’assenza di fondi, con un sistema bancario che non vi finanzia più, con un cambiamento nei soci stessi che sono diversi dall’epoca”. E così l’emergenza abitativa sta sempre più allargandosi soprattutto nelle metropoli, non fronteggiata da politiche che possano arginare un mercato diventato sempre più selvaggio. Scomparso il 17 marzo, all’età di 91 anni, Ennio Signorini è rimasto però per tutti un punto di riferimento. “Il suo esempio è stato eccezionale, tanto che le persone che erano lì oggi insieme a noi a porre questa targa in sua memoria lo dimostrano – spiega Scorzoni-. C’erano tanti cittadini di questo territorio che ringraziano lui e il Consorzio AIC perché oggi possono avere una casa e questo credo sia il riconoscimento più bello”.