Roma, 2 febbraio 2012 – Occupazione femminile, il mondo della cooperazione ha raggiunto percentuali nettamente superiori alle altre tipologie di impresa in Italia. Ha già superato, infatti, gli obiettivi di Lisbona quanto a tasso di occupazione femminile (60%). Le sfide da affrontare, in questa fase che potrebbe penalizzare ulteriormente la posizione delle donne nel mercato del lavoro? “Svolgere, come cooperazione, un ruolo importante all’interno di un sistema di welfare di qualità e sostenibile, in grado di consentire alle donne un equilibrio tra tempi di vita e tempi di lavoro”. Ma anche “far crescere nella rappresentanza e nelle imprese una cultura attenta a modelli organizzativi e di governance che valorizzino il lavoro femminile e l’accesso alle posizioni apicali della gestione aziendale”.
Lo ha sostenuto oggi Dora Iacobelli, presidente della Commissione Pari opportunità di Legacoop, partecipando a nome dell’Alleanza delle Cooperative Italiane a una tavola rotonda durante gli Stati generali sul lavoro delle donne in Italia, organizzati a Roma dal Cnel.
“Sviluppare il ruolo della cooperazione nei servizi – ha spiegato Dora Iacobelli – significa garantire più sbocchi lavorativi alle donne, in quanto in questo settore l’incidenza di donne nell’occupazione è rilevante. È una sfida che richiede un salto di qualità da parte delle imprese cooperative, ma che deve necessariamente andare di pari passo con una revisione del rapporto con il pubblico quanto a correttezza/equilibrio nella valorizzazione dei servizi e nella tempistica nei pagamenti. Non significa negare l’importanza che il pubblico ha e deve mantenere nel settore del welfare, anche riqualificando la propria presenza, ma di riconoscere spazi per formule anche innovative di gestione ed erogazione di servizi che vengono dal privato sociale”.
“Assicurare più spazio alle donne nelle imprese – ha proseguito Iacobelli – e più qualità a questa presenza rafforza la competitività delle imprese stesse e contribuisce a proiettarle nel futuro. Si tratta di una spinta irrinunciabile per un Paese che vuole riprendere un percorso di crescita. Coerentemente con questa convinzione, condivisa all’interno dell’ACI, è necessario lavorare all’interno del mondo cooperativo per innalzare la qualità del lavoro femminile. Oggi anche all’interno delle nostre imprese permane uno squilibrio eccessivo tra la percentuale di donne occupate e presenti nelle basi sociali e quella di chi ha raggiunto i livelli più alti nella gestione aziendale: le donne nei Consigli d’amministrazione delle cooperative sono, ad oggi, soltanto il 23,9% del totale”.
Far crescere, da subito, questa percentuale è per il mondo cooperativo è un impegno concreto. “Per questo Legacoop, durante l’ultimo Congresso – precisa la presidente della Commisione Pari opportunità – ha approvato una modifica al proprio Statuto che fissa una soglia minima del 30% di presenza di ciascun genere all’interno della Direzione dell’associazione. Analoga indicazione è contenuta, relativamente ai Consigli d’amministrazione, negli ‘Orientamenti per la governance’ delle imprese associate”.
In conclusione dell’iniziativa, Iacobelli ha concordato, come proposto anche da altri relatori, sull’opportunità di costituire un Forum permanente tra organizzazioni ed istituti di ricerca presso il Cnel sul tema dell’occupazione femminile, allo scopo di mettere a punto proposte quanto più condivise da sottoporre ai policy maker, ma soprattutto di avviare una seria attività di monitoraggio sui risultati delle politiche e degli strumenti attivati.
fonte: Legacoop