ACI: UN RINNOVAMENTO CORAGGIOSO DELLA CCIAA DI ROMA PER RENDERLA FORTE ATTORE DI INNOVAZIONE

Il rinnovo della Camera di Commercio di Roma si inserisce appieno nel contesto più ampio del riordino, della semplificazione, dell’ammodernamento della Pubblica Amministrazione e degli Enti pubblici in genere.

Riduzione di costi per i cittadini e le imprese, sfoltimento di adempimenti, accelerazione nel disbrigo di pratiche e nell’accesso a informazioni e a servizi, eliminazione di sprechi e di ridondanze istituzionali sono le esigenze che devono guidare questo rinnovo della Camera di commercio di Roma.

 

Si tratta di valutare la efficiente allocazione di risorse che gravano sulle imprese, in un tempo nel quale neanche un centesimo di onere che non sia necessario o utile si giustifica.

 

Per un ovvio principio generale, tutte le categorie di imprese che concorrono al finanziamento delle Camere hanno diritto di partecipare a deciderne le sorti e a costituirne la governance.

 

La missione della Camera di Commercio di Roma si deve posizionare in modo evidente e inequivocabile come attore di innovazione, mettendo al centro della propria azione l’impresa e le sue nuove esigenze, contribuendo a sciogliere i nodi che impediscono o frenano la ripresa dello sviluppo nei territorianche affrontando un proprio profondo cambiamento interno.

 

 

  1. Le regole che dovranno ispirare Il nuovo organismo camerale debbono essere orientate  a modalità innovative di governo che facilitino  lo svolgimento della nuova mission  semplificando le procedure, secondo canoni di trasparenza amministrativa, garantendo e valorizzando tutte le diverse  realtà dell’associazionismo economico e produttivo della città di Roma. e la facilitazione nella costruzione di filiere di scopo.

 

Di seguito alcune priorità tese alla regolamentazione delle attività:

–          una camera di commercio con al centro le imprese e non gli interessi;

–          un forte indirizzo delle risorse verso il sostegno delle vocazioni della imprenditorialità romana, con particolare attenzione alle start up innovative ed all’industria della cultura connessa alla valorizzazione del turismo e dei prodotti enogastronomici;

–          la gratuità delle prestazioni degli amministratori;

–          l’impegno degli eletti a ricercare il massimo della coesione in modo da portare avanti con il consenso delle parti le scelte di programma;

–          lariduzione della partecipazione camerale ad un’unica società, attraverso un programma di dismissioni e privatizzazioni degli investimenti;

–          la riduzione a due del numero delle aziende speciali rafforzando strumenti appositi di verifica e monitoraggio rispetto al raggiungimento degli obiettivi;

–          il 40% di presenza del genere meno rappresentato;

–          unricambio generazionale potenziale garantendo una significativa  presenza, almeno del  10% di  consiglieri under 40;

–          la ricerca di una Governance  che sia reale garanzia di rinnovamento, in grado di rappresentare autorevolmente le diverse realtà imprenditoriali, quale espressione e sintesi della ricchezza e della varietà del tessuto produttivo e del mondo associativo.

–          Una gestione più partecipata e collegiale degli Organi camerali, anche attraverso l’esercizio di deleghe specifiche senza oneri aggiuntivi.

Infine, la Camera di Commercio di Roma dovrà diventare soggetto interprete di un processo di autoriforma che guardi al futuro, con una semplificazione del sistema, superando dove possibile duplicazioni o sovrastrutture.

 

  1. Linee Guida per il Programma

 

Dal punto di vista dell’impulso allo sviluppo e delle nuove esigenze delle imprese bisogna valutare la potenziale utilità della Camera di Commercio di Roma rispetto a temi come la produttività, l’innovazione la formazione imprenditoriale e l’aggiornamento nelle nuove imprese e in quelle già operanti, l’accesso al credito e soprattutto il sostegno alla capitalizzazione delle PMI, la crescita dimensionale e la integrazione delle imprese, il completamento e l’ammodernamento di reti infrastrutturali.

Deve essere studiata la possibilità che la Camera di Commercio di Roma  abbia un ruolo attivo nelle proposte progettuali di sistema per quanto attiene la programmazione dei Fondi UE e collabori  a realizzare una buona spesa, tempestiva e di qualità, dei fondi comunitari sui territori, tra cui in particolare quelli del PON  per le Aree Metropolitane.

Inoltre, la Camera di Commercio di Roma deve applicare il principio della sussidiarietà: non deve sovrapporsi alle attività di servizi e di rappresentanza che le imprese auto organizzano anche attraverso l’associazionismo imprenditoriale, cercando, attraverso azioni collaborative, di sostenere la qualità delle Rappresentanze.

Infine, la scarsità di risorse impone scelte nette sui driver dello sviluppo :
Cultura e turismo  al centro dell’iniziativa promozionale e infrastrutturale della Camera di Commercio.L’innovazione e l’economia digitale quali terreni principali d’iniziativa della Camera per riposizionare il sistema economico e produttivometropolitano. L’economia sociale e collaborativa per irrobustire e qualificare la crescita della cooperazione nell’area metropolitana , crescita che in questi anni è stata poderosa in termini di numero d’imprese e di addetti. L’economia collaborativa è per il movimento cooperativo la declinazione di “specie ” del concetto delle reti tra imprese. Il programma dunque dovrà in particolareprevedere:

–          Supporto finanziario alle imprese. Conferire alla Camera di Commercio di Roma, la funzione di supporto finanziario alle imprese del territorio, sia mediante l’individuazione di nuove modalità di finanziamento snelle e realmente utilizzabili, sia mediante la proposizione della Camera quale cofinanziatore  di  quota parte di fondi europei del Pon Nazionale dedicato alle aree metropolitane: fondi  finalizzati alla predisposizione di bandi legati alla  messa a rete delle imprese, alla green economy, ai processi di innovazione delle imprese del territorio, alla rigenerazione dei territori più periferici secondo criteri di compatibilità, ed alla conseguente formazione ed inserimento lavorativo di giovani talenti. In questa funzione andrà  anche valorizzato il ruolo dei soggetti privati quali ad esempio i fondi interprofessionali e/o i fondi mutualistici della cooperazione secondo il principio di sussidiarietà.

–          Sviluppo di processi di rete. Investire risorse finanziarie finalizzate a sviluppare le reti sia immateriali che infrastrutturali;

–          Accesso al credito. Agevolare l’accesso al credito; una finanza orientata aprocessi di internazionalizzazione, innovazione, formazione;

–          Assistenzaalle start-up, in particolare a quelle innovative.

–          Ritardi di pagamento. Dedicare risorse finalizzate a supportare gli strumenti di garanzia, quali ad esempio i Consorzi fidi, per far fronte all’annoso problema dei ritardi dei pagamenti da parte di PA alle PMI.

–          Burocrazia. semplificare e rendere meno onerose le procedure amministrative per le imprese in particolare nella gestione degli albi camerali.  In particolare occorrerà agire sul legislatore regionale e sul potere di regolamentazione comunale, per snellire il sistema che regola attualmente le attività economiche.

–          Legalità. Ripensare un nuovo e più condiviso modello di partenariato tra CCIAA, Regione, Comune e soprattutto istituzioni preposte, per tutto quello che concerne la difesa della legalità. In quest’ottica, si dovrà intanto partire dall’intensificazione della collaborazione già in atto con la Procura della Repubblica, la Magistratura, le Forze dell’Ordine e la Prefettura.

 

Ribadiamo che il maggior contrasto alla illegalità risiede nelle scelte individuali e nei processi partecipativi democratici che antecedono le scelte

 

Concludiamo infine con una riflessione su quelli che possono ritenersi le grandi vocazioni del nostro territorio sulle quali anche la CCIAA dovrà puntare. La prima è l’agroalimentare, che deve spingerci a trasformare Roma nel più grande hub nazionale delle produzioni agroalimentari italiane. La seconda è il turismo connesso alla cultura, si rende necessario intervenire per realizzare lafiliera unica della promozione turistica, con una struttura unica che dovrà farsi carico di promuovere, in modo organico e coordinato, le diverse forme di turismo possibili nella nostra città. Terza priorità è quella di favorire la crescita dell’economia sociale e dell’economia creativa quale volano per lo sviluppo sociale ed economico della città.