Roma, 24 gennaio 2010 – “Un’occasione per riscrivere l’alfabeto della cooperazione”. Così Giuliano Poletti, intervistato da Dario Di Vico nell’edizione domenicale del Corriere della Sera, racconta “la svolta” del 27 gennaio, la nuova alleanza tra le tre centrali cooperative. “Per il nostro mondo – spiega – inizia una navigazione in mare aperto, stiamo separando i nostri destini imprenditoriali da qualsiasi riferimento ideologico”.
Una svolta a cui è possibile arrivare perché un grande processo di trasformazione è già stato compiuto in questi anni: “Siamo una forma di impresa privata – prosegue Poletti con Di Vico – Esagerando, le dico, che somigliamo a delle public company che rispondono alle comunità locali, a cui lasciano una larga fetta dei profitti. E comunque i vantaggi e gli svantaggi che derivano dall’essere giuridicamente una cooperativa si compensano, non siamo certo sussidiati”.
Un cambiamento in linea con il contesto in cui ci si trova ad operare: “Specie con la crisi dello Stato provvidenza – spiega il presidente Legacoop – e della formula tassa e-spendi la cooperazione vuol dire assunzione di responsabilità da parte dei singoli”. E tra antropologia positiva e indignazione, Poletti non ha dubbi: “Scelgo la prima perché cambia le persone. Antropologia positiva per me è un muratore in pensione che decide di lavorare gratis per la sua comunità ed è contento anche se magari gli danno solo cinque biglietti dell’autobus”.
fonte: Legacoop
Leggi l’articolo de Il Corriere della Sera.
Leggi l’articolo de IlSole 24ore “Nasce l’Alleanza delle cooperative italiane, la supercooperativa da 127 mld”.