Legacoop e Slow Food Italia insieme per rilanciare le aree appenniniche. Lo strumento? Le cooperative di comunità, nate per permettere – in particolare ai giovani – di unire le forze e investire in modo sostenibile sul territorio e sui suoi punti di forza. I primi progetti riguarderanno le aree delle quattro regioni del centro Italia colpite dal sisma e saranno finalizzati a sostenere i piccoli produttori locali.
Il Protocollo d’intesa è stato firmato a Roma dai presidenti di Legacoop Nazionale Mauro Lusetti e Slow Food Italia Gaetano Pascale. Con questo accordo le due realtà si impegnano a collaborare per costituire nuove cooperative di comunità ma anche a svolgere azioni congiunte verso le istituzioni per promuovere interventi di innovazione legislativa su questi temi. Insieme saranno individuati anche casi pilota da sviluppare e seguire insieme, in particolare accompagnando le cooperative di comunità esistenti e quelle che nasceranno nei percorsi di valorizzazione delle produzioni agroalimentari.
“Le cooperative di comunità – ha commentato il presidente di Slow Food Italia Pascale – sono lo strumento migliore per pensare al rilancio dei territori interni, valorizzando il lavoro giovanile. Pensiamo a uno sviluppo nuovo, capace di contribuire a costruire un’economia capace di viaggiare su paradigmi nuovi, innescando la speranza e aiutando le persone a immaginare percorsi di vita là dove si trovano le proprie radici”.
“Queste cooperative – ha spiegato il presidente Lusetti – sono uno strumento essenziale per una cooperazione capace di guardare al futuro, traendo dai propri valori fondamentali stimoli per inventare nuove risposte ai bisogni delle persone e delle comunità. Nelle aree del sisma siamo intervenuti subito, sostenendo la rinascita proprio di due cooperative agricole, poi con interventi a più largo raggio, dalla ricostruzione delle scuole al supporto psicologico alle popolazioni”.
Il primo ambito in cui si concretizza questa collaborazione è proprio il sostegno alle aree colpite dal sisma. Legacoop sostiene infatti il bando lanciato da Slow Food “La buona strada” (per informazioni e donazioni www.slowfood.it) che punta non a un aiuto estemporaneo e “calato dall’alto”, ma a iniziative di lunga durata che nascono dalle esigenze e dalle progettualità espresse dalle singole comunità. La raccolta fondi, che durerà fino al prossimo 31 ottobre, ha lo scopo di finanziare numerose iniziative che si muovono in questa direzione.
Si va dall’acquisto di un furgone attrezzato per le aree umbre e laziali che venderà al pubblico i prodotti delle aziende agricole locali e delle altre regioni colpite dal sisma. In Abruzzo si punta invece dar vita a un caseificio mobile che permetta a una ventina di allevatori di riprendere la produzione lavorando direttamente il proprio latte. La cittadina di Comunanza, nelle Marche, vedrà la creazione di un Mercato della Terra e di un negozio mobile che opererà anche sulla zona costiera in determinate occasioni o periodi dell’anno.