Roma, 6 luglio 2012 – Quello del mondo delle cooperative: “mi pare che sia un esempio unitario molto eloquente e hanno messo molto l’accento sul valore fondamentale della solidarietà e dell’equità che certamente deve valere ancora di più nel mondo economico e nella sfera delle attività economiche”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, rispondendo ai giornalisti a conclusione dell’Assemblea, organizzata il 5 luglio dall’Alleanza delle Cooperative per celebrare l’Anno Internazionale delle Cooperative, svoltasi a Roma presso la Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della musica.
“Le confederazioni cooperative – ha sottolineato il Capo dello Stato – hanno dato prova di grande serietà, saldando la loro collaborazione nel quadro di un’alleanza che rappresenta il superamento di qualsiasi concorrenzialità, per non dire contrapposizione, del passato. Mi pare sia un esempio unitario molto eloquente”.
Ai lavori dell’Assemblea, introdotti dal Copresidente ACI e Presidente di AGCI, Rosario Altieri, è stata presentata daGiuseppe Roma, Direttore del Censis, un’anteprima del Primo rapporto dell’Istituto di ricerca sulla cooperazione in Italia. Sono seguiti gli interventi della Presidente dell’Alleanza Cooperativa Internazionale, Pauline Green, e di Giulio Terzi di Sant’Agata, ministro degli Affari Esteri.
La relazione è stata affidata al Presidente di ACI e di Confcooperative, Luigi Marino; il Copresidente di ACI e Presidente di Legacoop, Giuliano Poletti, ha concluso i lavori.
«Esprimo la più viva soddisfazione per la decisione delle Nazioni Unite di proclamare il 2012 Anno Internazionale delle Cooperative: un riconoscimento, questo, che fa giustizia di tutti gli attacchi che da diverse parti, nel nostro Paese ed in Europa, vengono periodicamente sferrati contro questa forma di impresa», ha detto Rosario Altieri.
«Insieme a noi, i cooperatori di tutto il mondo, oggi rappresentati dalla Presidente dell’ICA, Pauline Green, festeggiano tale ricorrenza.“Le Cooperative costruiscono un mondo migliore”. In queste parole – ha continuato Altieri – è contenuto tutto il senso della Cooperazione: l’armonia che essa realizza tra il capitale ed il lavoro; la stretta correlazione tra lo sviluppo dell’impresa e la crescita delle comunità territoriali; la centralità della persona, spesso poco considerata nel rapporto di lavoro».
«A distanza di 65 anni da quando è stata riconosciuta la funzione sociale dell’impresa cooperativa, sancita all’art. 45 della Costituzione della Repubblica arriva un nuovo, inequivocabile e prestigioso segnale di attenzione da parte del maggiore organismo internazionale. È per noi importante celebrare questa giornata nell’Alleanza delle Cooperative Italiane ed alla presenza del Capo dello Stato, al quale va il nostro profondo ringraziamento – ha concluso Altieri – per quanto sta facendo per la Nazione, nonché per la sensibilità dimostrata nei confronti della Cooperazione».
«La crisi ha portato, nel mondo e in Europa, alla “riscoperta” delle cooperative che hanno resistito e reagito alle difficoltà meglio delle altre imprese. Il 2012 proclamato, dalle Nazioni Unite, Anno Internazionale delle Cooperative, è un riconoscimento che esalta la nostra responsabilità e ci impegna verso nuovi obiettivi in Italia, nell’Unione Europea e nel mondo», ha detto Luigi Marino.
«La presenza del Presidente della Repubblica – ha aggiunto Marino – rinsalda il legame tra le cooperative e l’Italia. Non si sbaglia se si afferma che le cooperative, nate nella seconda metà dell’800, e l’Italia unita hanno la stessa età. È un elemento che ci richiama verso le difficoltà e i problemi attuali del nostro Paese e verso il contributo che noi possiamo e vogliamo dare».
Riguardo all’Alleanza delle Cooperative Marino ha sottolineato che «ha facilitato il dialogo con le Istituzioni e la collaborazione con le principali associazioni imprenditoriali e sindacali del Paese, in una logica di coesione e di spinta alla crescita. Abbiamo concepito l’Alleanza come l’inizio di un percorso. L’obiettivo resta l’unità. È un cammino che molti auspicavano da tempo. È compito della nostra generazione passare dalle parole ai fatti». Sull’Europa conclude Marino «Un’Europa debole e che non cresce è un male per tutti. Occorre accelerare sull’integrazione».
«Siamo convinti – ha detto Giuliano Poletti– che per superare davvero la crisi attuale, che ha segnato la rottura di un modello di sviluppo dimostratosi tanto inadeguato quanto ingiusto, che ha ampliato le sperequazioni e la frammentazione sociale, sia necessario pensare e realizzare un nuovo modello di sviluppo, fondato sul protagonismo delle persone e delle comunità, su un nuovo protagonismo sociale; che sia necessario lavorare per un futuro dove ci sia più equilibrio tra individuo e comunità, tra attività economiche e non economiche, tra iniziativa pubblica e iniziativa privata».
«La cooperazione – ha continuato Poletti – intende essere protagonista di questo nuovo paradigma di sviluppo, affermandosi come l’infrastruttura societaria diffusa a disposizione dei cittadini e delle comunità per risolvere bisogni e perseguire prospettive di crescita sostenibile, stabile e di equità».
«Utilizzare la forma cooperativa come risposta imprenditoriale per organizzare forme di auto-aiuto nelle comunità e per assicurare la soddisfazione ai bisogni delle persone in tutte le parti del Paese – ha concluso Poletti– è il progetto economico e di coesione sociale su cui il mondo cooperativo punta con grande forza per continuare a contribuire, come è avvenuto fin dalla nascita dell’Italia, al progresso economico e sociale del Paese».
COOPERATIVE IN NUMERI
Nel mondo:
Le cooperative nel mondo:
- danno lavoro a 100 milioni di persone (il 20% in più degli occupati nelle imprese multinazionali);
- rappresentano 1 miliardo di soci (a fronte dei 328 milioni di persone azioniste di società di capitali).
In Europa:
- sono 160mila le imprese cooperative;
- danno lavoro a 5,4 milioni di persone;
- rappresentano 123 milioni di soci.
In Italia
Le imprese dell’Alleanza delle Cooperative Italiane rappresentano oltre il 90% del settore con:
- 1.300.000 persone occupate
- 140 miliardi di euro di fatturato
- Oltre 12 milioni di soci
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