ASSEMBLEA LEGACOOP PRODUZIONE E SERVIZI LAZIO: TRACCIATE LE LINEE GUIDA

Rilanciare la cultura associativa tra le cooperative del settore nel Lazio, promuovere l’aggregazione e il coordinamento tra le imprese, rafforzare le capacità patrimoniali e progettuali delle cooperative nonché ottimizzare i costi e favorire lo scambio di know how. Sono queste in sintesi le linee guida per il settore Produzione e Servizi di Legacoop Lazio presentate dal presidente della Lega regionale Mauro Iengo e dalla neo coordinatrice del comparto Daniela Angher, durante l’Assemblea che si è tenuta il 28 novembre a Roma.

Si inscrivono all’interno di una strategia più ampia volta a rilanciare il lavoro, dettata dall’agenda di Legacoop Produzione e Servizi Nazionale. “Abbiamo verificato semplicemente contandole che, nel corso della storia, ad ogni crisi economica è aumentato il numero delle cooperative- ha dichiarato Andrea Laguardia, Direttore di Legacoop Produzione e Servizi Nazionale-. Dietro questi numeri la storia ci consegna inequivocabilmente il significato del nostro ruolo: attraverso le cooperative i lavoratori, spesso esclusi dal mercato del lavoro o vittime di forme di precariato e sfruttamento, trovano una risposta alla crisi attraverso l’autorganizzazione imprenditoriale- ha continuato-. Questo è dimostrabile in questo momento in cui registriamo un aumento di richieste per la nascita di workers buyout. E non solo – ha aggiunto-. Ciò  è evidente anche da come sono contenti i lavoratori che nei cambi di appalto vengono assegnati ad una delle cooperative a noi associate perché per loro significa andare in un’azienda in cui si rispettano i CCNL firmati dalle associazioni e dai sindacati maggiormente rappresentativi”.
La nomina di Daniela Angher, neopresidente dell’impresa recuperata Fenix Pharma e oggi anche coordinatrice del settore laziale di Legacoop Produzione e Servizi, conferma la volontà dell’associazione nel ribadire l’importanza di “mettere l’esperienza umana al centro del lavoro e dell’azienda perché è questo che suggerisce il modello dell’impresa cooperativa”, come dichiarato durante il suo intervento conclusivo (leggi qui).

Al centro, inoltre, la riflessione su un tema importante: la carenza di cultura dell’associazionismo tra le cooperative laziali, in particolare nel settore dei Servizi. “Si tratta di realtà eterogenee. Tra le aderenti ne abbiamo 28 che svolgono attività professionali, 9 edili, 10 dedite all’attività di formazione, 24 industriali, 17 operanti nel trasporto merci e logistica, 13 nei trasporti, 40 imprese di servizi alla PA- ha spiegato Mauro Iengo, presidente di Legacoop Lazio-. Ci sono cooperative attive a livello nazionale: sono almeno 13 di cui 4 nel settore costruzioni, due nella ristorazione, 5 nei servizi alle imprese alla PA e poi nello smaltimento rifiuti e nel settore archeologico”.
Considerando complessivamente sia le cooperative autoctone sia quelle nazionali, il valore della produzione nel Lazio è pari a circa 447 milioni di euro con 23.400 soci e 6.813 addetti. Si tratta di numeri importanti ma tendenzialmente migliorabili, se si considera che nel Lazio hanno sede legale almeno 15mila cooperative di tutti i settori, tra le quali la cooperazione di Produzione e Servizi rappresenta una alta percentuale.
“Se nel Lazio, che vanta insieme alla Sicilia il più alto numero di cooperative aventi sede legale, vi sono 15mila cooperative delle quali solo una piccola percentuale aderisce a una centrale cooperativa, significa che è presente una spontanea produzione di cooperative che non trova una identità associativa e un modo per fare rete” ha sottolineato Iengo. Eterogeneità ma anche dimensioni delle pmi cooperative impongono, invece, processi di aggregazione e coordinamento ma anche ottimizzazione dei costi e scambio di know how per affrontare con maggiore efficacia i rischi del mercato in un momento di crisi, ha spiegato il presidente di Legacoop Lazio, affinché possano rafforzare le loro capacità patrimoniali e progettuali.
“Bisogna fare rete in modo formale o informale: aderendo ai consorzi che svolgono funzione di raccordo con la PA ma anche di incontro tra le cooperative- ha ricordato Iengo-. Ciò non significa accorpare le cooperative o promuovere processi di fusione perché non dobbiamo rinunciare al carattere di prossimità territoriale che in tantissimi casi è elemento importante e valore aggiunto- ha spiegato-. Tuttavia non possiamo rimanere tra noi isolati e dobbiamo far crescere le reti tra cooperative, meglio se appartenenti a settori diversi, perché in questo modo si creano filiere, si crea valore aggiunto e ci si propone al mercato agli stakeholder in modo decisamente più appetibile”. Legacoop Lazio, del resto, rimane la prima rete e forse la più importante che ha anche come obiettivo quello di facilitare i processi di aggregazione. Per questo, ha annunciato Iengo, nelle prossime settimane l’associazione regionale procederà, insieme all’Associazione nazionale, ad una serie di azioni per incontrare i principali stakeholder delle cooperative del comparto “per verificare possibili incroci tra cooperative e consorzi e tra cooperative di vari settori” ha evidenziato il presidente, augurando a Daniela Angher, nuova coordinatrice del settore Produzione e Servizi un buon lavoro insieme alla squadra di Legacoop Lazio e Legacoop Nazionale.

Sfoglia qui le foto dell’evento