Possono presentare domanda, purché residenti al momento di presentazione della stessa nella Regione Lazio:
a) individui inoccupati e disoccupati;
b) occupati con contratti di lavoro di tipo subordinato diversi dal tempo indeterminato o con contratti di lavoro a progetto, a condizione che abbiano un reddito da lavoro, effettivo o presunto, lordo annuo, con riferimento all’anno di presentazione della domanda, non superiore a € 30.000,00;
c) lavoratori subordinati a tempo indeterminato e determinato, ammessi ai trattamenti di CIGS ai sensi della legislazione ordinaria e straordinaria o Lavoratori subordinati a tempo indeterminato iscritti nelle liste di mobilità ai sensi della legge 223/91 e della legge 236/93;
d) lavoratori subordinati a tempo indeterminato o determinato, apprendisti o somministrati, soci lavoratori delle imprese cooperative compresi quelli in regime ex D.P.R 602/72 di cui all’art. 19, comma 8 della legge n. 2 del 2009, ammessi ai trattamenti cassa integrazione o in mobilità da legislazione in deroga.
Nei casi riguardanti soggetti di cui alle lettere c) e d) l’ammissione a finanziamento è incompatibile con la prosecuzione del trattamento; i relativi soggetti dovranno adeguarsi obbligatoriamente prima della comunicazione di avvio del progetto, pena l’esclusione del soggetto e la revoca del finanziamento.
Le attività finanziabili sono le seguenti:
I. Partecipazione in un progetto di investimento per la creazione ed avvio di impresa.
II. Successione per atto di cessione, anche a titolo gratuito, del complesso dell’azienda; il contributo potrà essere concesso a fronte di un progetto di investimento che vale come piano di sviluppo dell’attività rilevata e non potrà in alcun modo essere destinato, in maniera diretta o indiretta, al pagamento di un corrispettivo per la cessione dell’attività pre-esistente.
III. Progetti di Spin off aziendale, consistenti nell’aiutare l’aspirante o gli aspiranti imprenditori a trasformare un’idea, una potenzialità, un’opportunità produttiva, tecnologica o di mercato in una nuova impresa, partendo da impresa già esistente. In questo caso i soci beneficiari dovranno essere rappresentati per almeno 1/3 da individui in possesso di laurea magistrale o titolo equipollente. Per definire spin-off la creazione di una nuova impresa devono essere soddisfatte, in analogia con il livello europeo, le seguenti condizioni:
1) creazione di una nuova impresa a partire da unità pre-esistenti (organizzazioni);
2) generazione di una nuova sorgente di attività (nuova impresa autonoma, produzione di nuovo bene, utilizzo di nuovo processo o nuova tecnologia); l’autonomia deve essere intesa sia in senso giuridico con riferimento alla normativa civilistica, sia in senso di autonomia dell’attività economica, prevedendo a tal fine che almeno il 50% del fatturato complessivo sia generato da rapporti con soggetti esterni distinti dall’impresa madre e da imprese che sono rispetto alla impresa madre collegate, controllate o controllanti.
3) presenza di misure di sostegno attivo da parte di un’organizzazione madre (attraverso cofinanziamento privato o partecipazione al capitale della nuova impresa, trasferimento di know how, cessione a titolo gratuito di diritti di brevetto o licenze).
Il contributo massimo ammissibile varia in relazione al numero dei soggetti richiedenti come segue:
a) € 30.000,00 nel caso di singolo richiedente,
b) € 55.000,00 nel caso di due richiedenti,
c) € 75.000,00 nel caso di impresa composta da 3 o più richiedenti, fino ad un massimo di 5.
Ciascun socio non beneficiario (poiché non avente le caratteristiche suddette), ove presente, ha l’obbligo di partecipare con mezzi propri, di natura finanziaria o tramite contributi in natura, per un valore minimo pari ad € 25.000,00.
I contributi previsti ricadono negli aiuti di stato di importanza minore Reg. CE 1998/2006 “de minimis”. Per quanto previsto all’articolo 1 del suddetto regolamento non sono ammissibili a finanziamento progetti di start – up di imprese attive nei seguenti settori:
– pesca e acquacoltura;
– produzione primaria dei prodotti agricoli;
– trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli quando l’importo dell’aiuto è fissato in base al prezzo o al quantitativo di tali prodotti acquistati da produttori primari o immessi sul mercato dalle imprese interessate, ovvero quando l’aiuto è subordinato al fatto di venire parzialmente o interamente trasferito a produttori primari;
– aiuti ad attività connesse all’esportazione verso paesi terzi o Stati membri;
– aiuti condizionati all’impiego preferenziale di prodotti interni rispetto ai prodotti d’importazione;
– aiuti ad imprese attive nel settore carboniero ai sensi del regolamento (CE) n. 1407/2002;
– aiuti destinati all’acquisto di veicoli per il trasporto di merci su strada da parte di imprese che effettuano trasporto di merci su strada per conto terzi;
– aiuti concessi a imprese in difficoltà.
Le richieste di contributo potranno essere presentate a partire dal giorno successivo alla pubblicazione dell’avviso sul portale della Regione Lazio che dovrebbe avvenire la prossima settimana; le domande dovranno pervenire all’indirizzo di posta elettronica sopra indicato entro le ore 18.00 del trentesimo giorno (30°) che decorre dal primo giorno utile per la presentazione delle domande stesse.
Se siete interessati a partecipare, ci potete contattare ai seguenti recapiti:
Num. Verde 800.220.233; risorse@legacooplazio.it e chiedere di Arianna Massi o di Luca Pelacani.