Legacoopsociali Lazio, in attesa della sentenza del Tar dopo il ricorso, ha rilanciato la battaglia sui nidi e sull’infanzia durante un affollata conferenza stampa
Roma, 5 giugno – Legacoopsociali Lazio rilancia la battaglia sul bando per gli asili nido a Roma. In attesa della sentenza del Tar e durante un’affollata conferenza stampa, i rappresentanti della cooperazione sociale di Legacoop, regionale e nazionale, hanno annunciato le prossime iniziative sui temi dei servizi per l’infanzia nella Capitale.
Pino Bongiorno, presidente Legacoopsociali Lazio: “Il Comune di Roma persevera ponendo un serio rischio per la legalità con le tariffe a 480 euro a bambino per un mese. Questa volta è accaduto qualcosa di nuovo: il nostro ricorso ha ricevuto consensi vasti, sindacati alle associazioni fino ai cittadini. Poi dalle 40 imprese della volta scorsa si sono presentate solo 9 imprese e due realtà che hanno gestito gli asili non si ripresentano. Le imprese si trovano di fronte a un bivio drammatico: o ci rimettono ancora partecipando o rinunciando e affrontare un problema occupazionale. In città sui 20mila bambini aventi diritto più della metà non hanno accesso ai servizi, tenendo ben lontani gli obiettivi di Lisbona e fotografando una situazione drammatica. Questa non è una battaglia di bandiera per Legacoop ma riguarda tutti perché continuano metodi che possono portare la città allo sfascio. Qualunque sia la sentenza del Tar continueremo la battaglia con l’Osservatorio della cooperazione su come si gestiscono i servizi e con l’Autorità di vigilanza sugli appalti. Deve partire una grande politica per l’infanzia in difesa dei diritti dei bambini e la crisi non puo’ essere una giustificazione”.
Stefano Venditti, presidente Legacoop Lazio: “Questa è la parabola del pessimo governo della città in questi anni. Siamo stufi di aver ragione dall’Autorità di vigilanza mentre assistiamo a una sottocultura delle politiche per l’infanzia. La crisi non puo’ essere un’alibi e il tema è una nuova politica per i servizi. Questa vicenda ci dice che occorre mettere al centro i beni comuni come lo sono questi servizi e che vede la cooperazione essere un punto di qualità”.
Paola Menetti, presidente nazionale Legacoopsociali: “Siamo di fronte a una proposta di sussidiarietà stracciona che a noi non interessa perché ci vedo strumento di chi vuole far costare meno i servizi senza poi pagarne la responsabilità politica. Le conseguenze di queste politiche ricadono sulle famiglie che hanno più difficoltà economiche e il loro diritto cessa di essere universale. Se c’è un problema di risorse noi siamo disponibili a sederci intorno a un tavolo, ci si confronta. Continuare a fare le stesse cose con costi dimezzati vuol dire che qualcuno pagherà un prezzo: i bambini, le famiglie e le persone che lavorano”.
Alla conferenza stampa hanno partecipato anche Eugenio De Crescenzo, presidente nazionale Agci, il Centro Nascita Montessori e la cooperativa sociale Santi Pietro e Paolo, entrambe hanno rinunciato a partecipare al bando.