BANDO ASILI NIDO FRASCATI: SPENDING REVIEW, MA NON PER TUTTI

Razionalizzare e riqualificare la spesa nel bando di gara per l’affidamento in concessione del servizio di due asili nido, per raggiungere un risparmio di circa 70.000 € annui. Questo l’obiettivo del Comune di Frascati, come chiaramente esplicitato nella “Relazione Tecnico-Illustrativa ed Economico-Finanziaria per Affidamento in Concessione del Servizio Asilo Nido” e nella nota (prot. n. 15657/2019) del Dirigente III Settore del Comune, allegate al bando.
Purtroppo niente di nuovo, in un periodo di spending review costante nei servizi scolastici, sociali e di sostegno alla persona. A risultare singolare, tuttavia, è la conclusione della stessa nota, che chiarisce l’eventuale impiego dei fondi risparmiati dal Comune: “Quanto sopra per integrare il fondo del salario accessorio dei dipendenti e delle posizioni organizzative, previo accertamento dell’effettivo risparmio da parte dell’Organo di Revisione, nei limiti stabiliti dalla norma”.
Il Bando, pubblicato dalla Centrale Unica di Committenza della XI Comunità Montana Castelli Romani e Prenestini per conto del Comune di Frascati (RM) e chiuso il 28 giugno, riduce al massimo tutti i costi a base d’asta, ignorando perfino il nuovo CCNL di settore delle Cooperative Sociali e riducendo gli orari di erogazione del servizio da parte del Comune.
Certo, il concessionario avrà la possibilità di “fornire ulteriori servizi a pagamento all’utenza, come apertura del sabato e serale, centri estivi, varie attività complementari e di potenziamento del servizio educativo, ed eventuale possibilità, se concessa dal Comune in armonia con il nuovo regolamento, di inserire ulteriori utenti estranei alla graduatoria comunale”.
Servizi a pagamento, pensati per coprire il ribasso a base d’asta e i conseguenti oneri lasciati scoperti, che rappresenteranno tuttavia nuovi costi per il concessionario e per le stesse famiglie. Ma non per il Comune di Frascati, che da questa operazione guadagnerà un’entrata extra da ridistribuire ai propri dipendenti e dirigenti.
Risparmiare sui servizi sociali destinati alla collettività per aumentare i costi gestionali interni è il chiaro segnale che qualcosa si è rotto, che si è definitivamente perso il senso della misura delle cose. I tagli sono dolorosi anche quando necessari, per ripianare finanze dissestate o per erogare servizi ancor più fondamentali, risultano invece inaccettabili se pensati e messi in atto a vantaggio del singolo invece che della comunità di riferimento.