“Una piccola Africa cooperativa nel cuore del Lazio”: è questa la definizione che Souleymane Coulibaly – 28 anni, rifugiato ivaro-maliano- ha scelto per la sua startup.
L’impresa cooperativa “C.i.s.”- costituita da cinque soci provenienti dall’Africa Nord-occidentale- opera nel settore dei trasporti e offre servizi di trasloco e facchinaggio, ma anche di pulizia e manutenzione del verde, in tutto il Lazio.
Come è nata? “Venivamo da Stati diversi: Costa D’Avorio, Senegal, Cameroon, Repubblica del Gambia e Mali- ha detto il direttore generale e responsabile dei trasporti, Coulibaly-. Ci siamo conosciuti per la prima volta a Roma, durante un corso di formazione- volto alla promozione dell’autoimprenditorialità”.
Il progetto di start up d’azienda, finanziato dal Fondo Europeo per i rifugiati, dal ministero dell’Interno e dalla Commissione europea, ha offerto ai corsisti nozioni utili per l’avvio di una attività in proprio. I risultati non si sono fatti attendere. “Concluso il periodo di formazione, noi cinque abbiamo capito di avere idee e aspirazioni simili. E’ così che abbiamo deciso di dare vita alla cooperativa Cis” ha spiegato.
Le ambizioni. “Ora sogniamo di dare lavoro a tanti altri migranti e agli italiani. Il nostro obiettivo principale è quello di arrivare a lavorare non solo nel Lazio ma in tutta Italia” spiega Coulibaly, da soli quindici mesi nel Bel Paese.
Umiltà e formazione per diventare veri business man. Coulibaly e gli altri startupper non sono caduti nell’errore in cui spesso incorrono molti italiani: fare impresa significa prima di tutto acquisire tecniche e competenze attraverso lo studio. Solo così è possibile dare solidità al proprio progetto. “Un consiglio che vorrei dare a tutti coloro che intendono venire in Italia è quello di studiare e di formarsi. All’inizio è incomprensibile: si rifiutavano di concedermi un lavoro e mi dicevano che dovevo studiare – ha detto-. Poi ne ho capito l’importanza e ora spero che le attività di formazione rivolte ai migranti si moltiplichino e che sempre più spesso ci invitino alle conferenze e agli eventi”. Integrazione e crescita sul mercato, infatti, significa anche questo.
Le difficoltà non mancano. “Sono molto felice degli obiettivi raggiunti fino ad ora con questa cooperativa ma c’è ancora molto da fare- ricorda-. In primo luogo, chiediamo un po’ di aiuto per la nostra cooperativa: avremmo bisogno di strumenti per il lavoro. E non solo: potrebbe esserci molto d’aiuto anche una continua formazione e partecipazione”.
LegacoopServizi Lazio: La startup C.i.s. ha scelto di aderire a Legacoop Lazio -(“Siamo di casa, lì” spiega Coulibaly) e, di recente, è stata ospite al Welcome Day- evento che Legacoop dedica a tutte le nuove aderenti.
“La C.i.s è un esempio significativo di come la cooperazione possa rappresentare uno strumento di riscatto attraverso il lavoro- ha dichiarato Andrea Laguardia, pres. LegacoopServizi Lazio-.
Formazione e lavoro è il binomio giusto per dare opportunità a chi sceglie l’Italia per avere un futuro migliore di quello offerto dai Paesi di provenienza”.
E ha aggiunto: “La nascita della cooperativa C.i.s. è molto simile a quella di molte nostre cooperative formatesi all’inizio del secolo scorso: persone in situazioni economiche e sociali difficili trovarono nel lavoro cooperativo lo strumento migliore per vivere, attraverso una forma societaria solidale”.
Laguardia ha poi ricordato che la Legacoop Lazio da sempre promuove e sostiene la nascita di esperienze simili e ha concluso: “vedere aumentare il numero dei soci e il fatturato della C.i.s. è la nostra migliore soddisfazione!”