L’appello al Governo: “Imprese penalizzate dalla spending review, servono maggiori chiarimenti e indicazioni per le stazioni appaltanti
Roma, 20 settembre 2012 – “A rischio circa 10.000 posti di lavoro nelle sole cooperative aderenti a Legacoop Servizi“. Il monito, lanciato dal presidente Ferdinando Palanti, mette nero su bianco le presunte e quanto mai preoccupanti perdite occupazionali che i tagli delle risorse determinati dalla Legge 135/12 (“spending review”) rischiano di apportare anche nel mondo cooperativo, particolarmente nei segmenti “labour intensive”, fino ad oggi elemento di tenuta e sviluppo di opportunità di lavoro. La stima è stata elaborata dall’ufficio studi dell’associazione prendendo in considerazione le sole attività che le cooperative svolgono in alcuni importanti comparti nel settore pubblico: si prevede, infatti, una riduzione progressiva di occupazione, pari a circa 7.000 addetti, per quanto riguarda il settore sanitario; a ciò occorre aggiungere gli effetti del rilevante piano di riduzione in atto per il personale dei servizi esternalizzati in ambito scolastico, che si dispiegherà particolarmente nel corso del prossimo anno.
“A poche settimane dall’approvazione della Legge 135/12 si conferma la fondatezza delle preoccupazioni, più volte richiamate durante la fase preparatoria del decreto legge e nel corso dell’iter parlamentare, in merito all’impatto delle misure previste dalla norma, con particolare riguardo alle problematiche che investono i fornitori del sistema sanitario”. Legacoop Servizi, unitamente alle altre associazioni imprenditoriali del settore servizi (Federlavoro e Servizi, Agci Servizi, Assiv, Angem/Fipe, Fise Anip, Anseb/Fipe, Federsicurezza) si è così rivolta al Governo affinché intervenga nella direzione di un chiarimento verso le stazioni appaltanti, che attualmente stanno tenendo, in moltissimi casi, atteggiamenti difformi alla letteradellanorma ed incomprensibilmente penalizzanti nei confronti delle imprese.
“Nello specifico – sottolinea Legacoop Servizi – l’art. 15, comma 13 del decreto legge, sul quale abbiamo riscontrato le grandi difficoltà delle nostre cooperative, incide fortemente sui contenuti dei rapporti contrattuali in corso tra enti sanitari e fornitori, ma può incidere e determinare pesanti conseguenze anche di prospettiva qualora non siano chiare e tecnicamente definite le procedure e le modalità di costruzione e utilizzo dei prezzi di “riferimento”.
“E’ quindi opportuno e urgente – conclude Legacoop Servizi- un intervento chiarificatore da parte del Governo, attraverso l’emanazione di indicazioni di carattere interpretativo e applicativodellanorma, con particolare riferimento alle problematiche innescate dall’art. 15 (comma 13), a rimedio quantomeno delle ingiuste penalizzazioni per le imprese che erogano servizi al settore sanitario, le stesse peraltro già duramente penalizzate dai lunghissimi ritardi nei tempi di pagamento”.