Comunità energetiche sui tetti pubblici: 15 progetti, uno per ogni Municipio, finanziati da Roma Capitale e dal Dipartimento Coordinamento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana, daranno un grande impulso alle energie rinnovabili a Roma.
Provvederanno al fabbisogno di scuole o di altri servizi e consentiranno ai soci delle comunità energetiche, diversi dei quali appartenenti a famiglie in difficoltà, di condividere l’energia. Si tratta, però, solo di un test. Questi 15 progetti faranno da apripista a successivi interventi, a partire dalle 212 scuole che saranno oggetto di riqualificazione all’interno del Contratto Istituzionale di Sviluppo, e in altri edifici e con procedure da individuare quando sarà approvato il Decreto attuativo da parte del governo. L’amministrazione capitolina, inoltre, supporterà la realizzazione di comunità energetiche e progetti di autoconsumo collettivo promossi da cittadini, piccole e medie imprese, fondazioni, associazioni del terzo settore, enti ecclesiastici, a partire dalla semplificazione delle procedure di installazione del solare.
Ed è proprio per verificare le possibili future collaborazioni tra le cooperative associate a Legacoop Lazio che si è tenuto un incontro tra Legacoop Lazio e il direttore dell’Ufficio Clima del Comune di Roma, Edoardo Zanchini.
Cambiamenti climatici, energie rinnovabili e comunità energetiche al centro del confronto, volto a esaminare le opportunità derivanti dalla delibera della Giunta comunale approvata il 15 dicembre 2022 che ha istituito il Gruppo di Lavoro intersettoriale “Comunità energetiche e impianti solari”, è composto dai rappresentanti dei diversi dipartimenti capitolini competenti e coordinati da Edoardo Zanchini. L’obiettivo è quello di definire gli indirizzi per la semplificazione delle procedure di installazione degli impianti solari, per il supporto a famiglie, associazioni e imprese.
Hanno partecipato all’incontro le principali cooperative dei settori della grande distribuzione commerciale e dell’abitazione ma anche i grandi consorzi nazionali di cooperative di lavoro, tutti con sedi operative nel territorio romano. Le associate a Legacoop Lazio hanno quindi manifestato la volontà di esplorare le possibili interazioni con l’amministrazione capitolina per promuovere gruppi di autoconsumo collettivo o comunità energetiche. Tuttavia, sono state messe in evidenza anche le criticità già emerse, tra le quali le difficoltà di rapportarsi con il sistema creditizio o quelle di superare le farraginosità burocratico-amministrative. La disciplina deve ancora essere completata (siamo in attesa del Decreto del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica), con le difficoltà che ne conseguono per tutti gli operatori, compresi quelli finanziari, di definire con precisione le strategie di investimento.
Per questo è stata sottolineata la disponibilità ad avviare, in relazione alle rispettive caratteristiche delle cooperative e dei consorzi, una mappatura delle aree di pertinenza delle cooperative dove poter realizzare impianti di produzione di energia rinnovabile, così come dei livelli di consumo, in modo tale da ricercare il giusto equilibrio tra la domanda e l’offerta di energia, elemento fondamentale per la costituzione di una CER.
“Legacoop Lazio ricercherà tutte possibili collaborazioni con altre organizzazioni di cittadini e imprese, potendo far leva sulla piattaforma Respira, promossa da COOPFOND, fondo mutualistico di Legacoop, e dai suoi partner, per favorire la costituzione di comunità energetiche in forma cooperativa” ha concluso il presidente.
Piena la disponibilità di Edoardo Zanchini e dell’amministrazione nel voler collaborare con le cooperative per facilitare il superamento delle criticità individuate, a partire da possibili accordi con il sistema bancario che saranno volti a facilitare l’accesso al credito di imprese e famiglie che vogliano creare o far parte di comunità energetiche. Anche nel rapporto con i Municipi, si cercherà da un lato di creare le condizioni migliori per favorire la costituzione di comunità energetiche in forma cooperativa e dall’altro di fornire il supporto necessario, soprattutto a quelle cooperative che hanno già avviato dei percorsi in merito
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