CONIUGARE CRESCITA E SOSTENIBILITÀ: LA SFIDA DELL’ASSEMBLEA DELLE COOPERATIVE MULTISERVIZI, IGIENE AMBIENTALE, RISTORAZIONE

Pulito come valore etico. La volontà di fare del bene, per lasciare alle generazioni future un mondo migliore, pulire adesso per non ritrovarsi nello sporco dopo, nel senso più ampio del termine”. Con queste parole, partendo dal settimo principio della Dichiarazione dei Pionieri di Rochdale del 1844, Andrea Laguardia, Responsabile dei comparti multiservizi, igiene ambientale e ristorazione apre i lavori dell’Assemblea Nazionale delle cooperative dei tre settori aderenti a Legacoop Produzione e Servizi, svoltasi la mattina del 24 ottobre a Roma presso la sede di Legacoop Nazionale. Tre settori che raggruppano circa 600 cooperative, per un valore della produzione pari a 5,4 miliardi di euro e un numero di occupati di oltre 100.000 unità.
La sfida, lanciata dal palco dell’Assemblea, è di definire un nuovo modello economico capace di coniugare la giusta tendenza ad aumentare i margini con la sostenibilità ambientale, diventando protagonisti attivi della transizione verso la Green economy. Come dichiarato durante il suo intervento anche da Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile: “La visione della transizione alla Green economy è in processi che sono già in atto e potrebbe contribuire a dare una grande spinta al cambiamento. Le imprese in questo processo possono svolgere un ruolo da protagonista e la cooperazione può avere un ruolo di spinta avanzata nel mondo delle imprese in questa direzione”.
Sulle politiche ambientali, Legacoop Produzione e Servizi critica la scelta di introdurre, attraverso i CAM – criteri ambientali minimi – l’obbligo della certificazione, non solo per i prodotti ma anche per i servizi: un atto lodevole se non fosse inserito in una logica di riduzione continua della spesa, con conseguente ricaduta dei costi solo sulle imprese.
Legacoop Produzione e Servizi chiede al Governo interventi a sostegno della transizione alla Green economy, assenti all’interno della manovra economica. Preoccupante per l’Associazione il combinato disposto dell’aumento del deficit e dei sette miliardi di tagli previsti ai Ministeri. L’impegno delle cooperative nella transizione alla Green economy è un fatto concreto e misurabile, che rischia di essere frenato da una spesa pubblica orientata al risparmio a discapito della qualità, dell’ambiente e dell’innovazione.
Dall’Associazione la richiesta quindi di un dialogo tra le parti sociali, il mondo delle imprese e le istituzioni. Richiesta accolta dall’On. Rossella Muroni della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati, che ha dichiarato in Assemblea come nel DEF siano contenuti principi condivisibili che vanno però trasformati in risorse da destinare, affermando il proprio impegno a ragionare con il sistema cooperativo in materia di politiche ambientali, in quanto “la politica non può affrontare la transizione verso la green economy senza i suoi protagonisti”.
L’Assemblea è stata l’occasione per consegnare agli esponenti del Governo presenti le proposte elaborate da Legacoop Produzione e Servizi alla Consultazione sui temi del Codice dei Contratti Pubblici, indetta in estate dal Ministero delle Infrastrutture, e propedeutica alle modifiche che il nuovo Governo ha preannunciato di volere attuare. Su questo tema l’On. Alessandro Manuel Benvenuto, Presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati, è intervenuto affermando che il codice ha dei punti che vanno rivisti, ma la cui revisione non deve ingessare il sistema, e invitando il sistema cooperativo a creare un tavolo di confronto sulle future modifiche.
Con il coordinamento di Fabrizio Bolzoni, Direttore Legacoop Produzione e Servizi, al centro dell’Assemblea i racconti di alcune cooperative e consorzi che, attraverso attività concrete, hanno creato circuiti economici virtuosi seguendo i principi dell’economia circolare. Dal settore della ristorazione, con le esperienze di CIRFOOD e Camst, al settore del multiservizi, con le testimonianze di Idealservice e Coopservice, per finire al ruolo dei consorzi che possono, come CNS e Consorzio Integra, favorire e stimolare la crescita delle filiere per affrontare la complessità e le sfide dei mercati e rappresentare i migliori strumenti per lo sviluppo sostenibile delle imprese.
La ricchezza dei contributi portati oggi dalle imprese hanno nobilitato questo incontro ed evidenziato l’importanza della contaminazione tra mondi molto diversi. C’è bisogno di contaminazione, comprensione reciproca ed equilibrio per dare delle risposte che guardano al futuro” ha sottolineato il Presidente di Legacoop Produzione e Servizi, Carlo Zini, nel suo intervento conclusivo. “La sfida è anche far capire come la sostenibilità sia un valore innanzitutto per le persone ed essendo nell’impresa cooperativa il valore della persona una primazia rispetto al capitale, questo ci fa avere un ruolo da protagonisti”. Ribadita inoltre da Zini la necessità di investimenti, “senza i quali non c’è ripresa”.
L’appuntamento di oggi – ha sottolineato il Presidente di Legacoop Nazionale, Mauro Lusetti – offre una testimonianza del contributo che la Cooperazione vuole dare al futuro del Paese, dove svolge un ruolo importante sotto il profilo della qualità non solo imprenditoriale ma anche sociale, per l’impegno che porta avanti nelle nostre comunità per la coesione e l’inclusione. Le buone pratiche illustrate nel corso dei lavori – che evidenziano capacità di innovazione e, insieme, un legame forte con i valori della Cooperazione – debbono ispirare le scelte che condizionano il posizionamento sul mercato delle nostre cooperative, per confermare la loro capacità di agire per la crescita e il benessere delle comunità nel segno della sostenibilità”.
Dal Presidente di Legacoop è quindi venuto un ringraziamento ai rappresentanti del Parlamento presenti all’Assemblea. “Noi rivendichiamo la nostra autonomia, che non significa distanza dalla politica: siamo interessati a dialogare con il Governo e con tutte le forze politiche, senza pregiudizi e preclusioni, per illustrare le nostre idee e le nostre proposte per lo sviluppo del Paese. Vogliamo confrontarci a partire da misure, come il reddito di cittadinanza, che secondo noi può avere un’evoluzione positiva se proviamo a legarlo con lo sviluppo di nuova Cooperazione, la nascita di start-up, la gestione dei beni comuni, prevedendo di utilizzare le risorse per creare nuovo lavoro favorendo l’autoimprenditorialità”.

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