6 giugno 2011 (Da una email inviataci dalla cooperativa Agricoltura Nuova)
Car* Amic* di Agricoltura Nuova vi vogliamo raccontare quanto successoci oggi.
Alle ore 11 ci chiamano i tecnici dell’Acea chiedendoci l’ubicazione del nostro contatore dell’acqua per la lettura dello stesso. Dopo 2 ore restiamo senza acqua.
Chiamiamo il centralino ACEA ATO 2 SPA e ci viene comunicato che non avremmo mai pagato una fattura del 2010.
Effettuiamo i controlli contabili e ci rendiamo conto di non aver mai ricevuto tale fattura e di non aver per tale ragione provveduto al pagamento.
Ci dicono di averci mandato 3 solleciti: sfortunatamente nessuno di questi ci è mai stato recapitato.
L’operatrice del call center ACEA ci dice che spesso hanno problemi nella consegna della posta tramite TNT: è per caso un problema nostro?
Tra l’altro ci comunica che essendo una società hanno il diritto alla riscossione e quindi il diritto di poter staccare il servizio a proprio piacimento.
Così unilateralmente ci tolgono il diritto all’acqua. I nostri lavoratori, tra i quali come sapete ci sono molti soggetti con svantaggi psichici e fisici, oggi non potranno nè bere nè lavarsi, molti di questi dopo aver trascorso l’intera giornata nei campi sotto al sole.
Sembra incredibile che questo ci sia capitato nella settimana del referendum sull’acqua.
Secondo noi questa è una dimostrazione di ciò che significa privatizzare diritti essenziali quali l’acqua.
NOI DOMENICA E LUNEDì VOTEREMO 4 VOLTE Sì.
Vi preghiamo di far girare questa nostra “disavventura” esemplare.
Chi vuole privatizzare l’acqua deve dimostrare di essere anche il padrone delle nuvole, della pioggia, dei ghiacciai, degli arcobaleni. (Erri De Luca)
Agricoltura Nuova
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