Il progetto Aroundtheworld.coop nasce da un viaggio intorno al mondo realizzato nel 2019 da una ricercatrice, Sara Vicari, ed un videomaker, Andrea Mancori, in collaborazione con il programma Coops4Dev dell’ICA-International Cooperative Alliance. L’obiettivo del viaggio era raccontare le storie di Cooperative, nei quattro angoli del mondo, che hanno trasformato i territori di riferimento e cambiato radicalmente la vita dei propri soci.
Il viaggio è cominciato proprio in Italia, nel comune di Castel Volturno in Campania, ed è proseguito in Marocco, Rwanda, Nepal, Malesia, Australia, Stati Uniti, Costa Rica, Brasile, Argentina e Uruguay. Il progetto si completerà con il racconto di altre due storie in Europa, che verranno documentate non appena sarà nuovamente possibile tornare a viaggiare.
Inoltre, dall’esperienza del progetto Aroundtheworld.coop sta nascendo una Cooperativa che si occuperà prevalentemente di trasformare le attività di ricerca in video-racconti cooperativi, con una metodologia sperimentata con successo nel corso del 2019 e che coniuga ricerca-azione qualitativa e videomaking.
A causa del periodo di quarantena che stiamo vivendo in Italia, in Europa ed in altri Paesi del mondo, Aroundtheworld.coop ha deciso di creare degli appuntamenti virtuali in cui condividere i propri video sottotitolati in italiano. Questo “cineforum cooperativo” avrà luogo ogni lunedì alle 18, e verrà condiviso sistematicamente sui canali social di Aroundtheworld.coop (Facebook, Twitter e Instagram).
I valori cooperativi, ampiamente percettibili dai video del progetto, possano insegnare molto sul potere dell’azione collettiva e sull’importanza della tutela dei beni comuni. Ogni video racconta una storia unica, che può rappresentare una fonte d’ispirazione e di riflessione, nonché di viaggio virtuale, in questi tempi complicati.
E’ già disponibile online il video della Cooperativa Boomalli Aboriginal Artist cooperative di Sydey (Australia), fondata nel 1987 da alcuni artisti aborigeni. L’obiettivo della Cooperativa è quello di cambiare la percezione diffusa che si ha dell’arte aborigena, dando l’opportunità agli artisti di promuovere il proprio lavoro e di poterlo esporre in spazi adibiti. Un’esperienza collettiva che ha contribuito molto a rafforzare e recuperare l’orgoglio dei soci, di qualsiasi età, e di rivendicare la propria identità aborigena.