Roma, 08 febbraio 2011 – Gravissimi disagi per i cooperatori del teatro e del cinema; a denunciarlo sono le cooperative di produzione culturale di Legacoop. La cooperazione ritiene che sia inaccettabile che la sola parte della spesa pubblica penalizzata sia quella destinata alla cultura e alla ricerca, perché questo vuole dire pregiudicare non solo una quota significativa del Pil, ma il futuro del paese.
Le cooperative di produzione culturale aderenti a Legacoop chiedono che in sede di conversione del Milleproroghe venga reintegrato il FUS almeno alla consistenza del 2008, sottolineando che, in caso contrario, le imprese non sono in grado di arrivare all’estate e che i soli costi dei sussidi di disoccupazione che deriveranno dalla chiusura delle cooperative e delle altre imprese del settore sono molto superiori a quanto si presume di voler risparmiare.
Altra richiesta quella di prorogare per almeno tre anni il tax credit e il tax shelter e di estenderlo a tutti i settori della cultura, soprattutto se realmente si crede che si debba favorire il progressivo coinvolgimento dei privati in questo campo.
fonte: Legacoop