Si chiama “Cerkata”. E’ la Comunità Energetica Rinnovabile che è nata a Vetralla. A fondarla è stata “Italia Rinnovabile”, startup cooperativa associata a Legacoop Lazio, che ha come obiettivo quello di promuovere la nascita nella regione, ma anche in quelle confinanti, di tante altre esperienze gemelle. “Italia Rinnovabile è un grande architrave che farà da pilastro alla costituzione di nuove Cer in forma cooperativa non solo nel viterbese ma anche nelle regioni vicine” spiega Angelica Almi, tra i soci fondatori. “La forma giuridica della cooperativa per noi è diventata la sfida nella sfida per contrastare l’individualismo spinto che caratterizza il presente e non solo il nostro contesto locale” aggiunge Fabio Romani, socio fondatore della cooperativa.
“Quando abbiamo iniziato a raccogliere le adesioni alla CER, dando vita a una rete di persone presenti sul territorio qui nella provincia di Viterbo, abbiamo deciso di studiare il modello più adeguato non solo dal punto di vista tecnico ma anche da quello organizzativo – commenta -. Come tutti, siamo partiti dall’associazione come ipotesi di lavoro. C’è da dire che ancora oggi l’associazione non riconosciuta costituisce la forma di gran lunga più utilizzata e quasi abusata – spiega-. Studiando, invece, abbiamo compreso che la cooperativa è la forma più adatta per gestire impianti di proprietà e per allargarsi a configurazioni più “fantasiose” che consentano di mettere in rete piccoli e grandi consumatori sul territorio, nonché di dare corpo alle relazioni di tipo orizzontale e democratico tra cittadini e appartenenti alla comunità”.
E aggiunge: “Legacoop Lazio ha giocato un ruolo non trascurabile nel farci comprendere meglio i profili della forma cooperativa e accompagnarci in alcune ipotesi di statuto, a partire da quelle di altre realtà in qualche modo simili, nonché di quelle delle cooperative di consumo – aggiunge Romani- per poi arrivare a costituire la cooperativa Italia Rinnovabile, che nasce nel segno di una grande ambizione: quella di non fermarsi al locale ma di arrivare a gestire altre articolazioni della base sociale”. La comunità, nata tra Viterbo e Vetralla, quindi, non resterà l’unica: si spera di riuscire ad allargare l’esperienza nell’intera zona di mercato costituita dalle regioni Lazio, Campania, Umbria e Abruzzo.
Con l’atteso Decreto per gli incentivi all’autoconsumo pubblicato finalmente nei giorni scorsi dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, che consentirà una accelerazione nel perseguimento degli obiettivi di decarbonizzazione fissati per il 2030, la cultura delle comunità energetiche rinnovabili nel Lazio e nel resto d’Italia dovrebbe ricevere un importante impulso.
L’innovativa e peculiare configurazione delle Cer consentirà così a cittadini, piccole e medie imprese, enti territoriali e autorità locali, incluse le amministrazioni comunali, le cooperative, gli enti di ricerca e religiosi, quelli del terzo settore e di protezione ambientale, di condividere l’energia elettrica rinnovabile prodotta da impianti nella disponibilità di uno o più soggetti associatisi alla comunità. Occasione imperdibile: sarà possibile ora usufruire anche di incentivi statali.
“Noi di Italia Rinnovabile veniamo dall’esperienza di una benefit che si chiama Kataclima e che dal 2009 si occupa di risparmio energetico e servizi ambientali; per anni ci siamo occupati prevalentemente di grandi imprese – conclude il socio di Italia Rinnovabile-. L’esperienza della Cer ci porta ora a interfacciarci con molti piccoli consumatori: la vera sfida sarà quella di imparare a comunicare in maniera diversa. La cooperativa, in tal senso, ci aiuterà non solo a portare avanti l’obiettivo di promuovere la tecnologia ma anche di accompagnare le persone nel percorso di transizione energetica”.
L’obiettivo, ora, sarà quello di mettere tutti insieme all’interno del quadro complesso delle Cer: la conoscenza della forma giuridica della cooperativa potrà essere fondamentale per facilitare la costituzione e la gestione di sempre nuove realtà.
“Per questo Legacoop Lazio, con il progetto “R.I.S.E. Resilience, Innovation, Support, Education”, sostenuto dalla Regione Lazio, si sta impegnando nel promuovere la conoscenza del modello cooperativo applicato a settori emergenti dell’economia legati alle trasformazioni in atto – aggiunge Lucia Di Donato, Direttore di Legacoop Lazio-. Ciò per noi significa promuovere la forma cooperativa e al contempo l’importanza delle comunità energetiche rinnovabili per la nostra regione” ricorda. E annuncia: “A breve Legacoop Lazio realizzerà dei seminari e degli scenari di workshop che avranno questo obiettivo e che raggiungeranno le varie province del Lazio”.
“E’ un lavoro che richiede costanza, strategie continuative e diffuse ma soprattutto l’impegno di tutti noi che stiamo partecipando a una rivoluzione culturale importante che metterà le comunità al centro della produzione e del consumo dell’energia rinnovabile – ha concluso Mauro Iengo, presidente di Legacoop Lazio -. I risultati non si stanno comunque facendo attendere: nella nostra associazione sono già due le esperienze di Cer nate dalle due cooperative associate NoiNet, a Cerveteri, e Italia Rinnovabile, a Vetralla. Speriamo che presto queste esperienze possano essere d’esempio e di aiuto per tutti coloro che vorranno sperimentare questo modello insieme a noi nella regione Lazio”.
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