ECOMUSEO CRT: Concluso il primo anno del progetto Mappe di Comunità del Litorale romano

LE SCUOLE DOCUMENTANO LA COMUNITA’

Si è concluso il primo anno del progetto Mappe di Comunità del Litorale romano
Al lavoro le scuole del territorio, l’Ecomuseo ed il Municipio XIII.

Mercoledì 30 maggio 2012, presso la Sala 2 del Multisala Cineland di Ostia Lido si è tenuto l’incontro La Scuola Documenta la Comunità, che ha rappresentato il giro di boa del progetto biennale sulla prima Mappa di Comunità della Regione Lazio che l’Ecomuseo del Litorale Romano e le scuole del territorio stanno realizzando con il sostegno del l’Assessorato Scuole del Municipio XIII di Roma Capitale.

250 sono gli studenti e gli insegnanti coinvolti in questo lavoro di ricerca e documentazione, finalizzato alla realizzazione e alla diffusione della Mappa di Comunità del Litorale romano nelle scuole, nei luoghi pubblici e istituzionali del XIII Municipio.

Le scuole partecipanti (LSS Enriques, SMS A. Vivaldi, IC M. U. Traiano, I. C. Calderini Tuccimei, l’ I. C. A. Leonori e l’ I. C. Giovani Paolo II) hanno presentato i beni materiali, immateriali ed ambientali su cui stanno svolgendo il loro lavoro di ricerca e documentazione, scambiando impressioni con gli altri studenti, avvalendosi anche di contributi video e fotografici proiettati su grande schermo.

L’attività riprenderà il prossimo anno, a settembre. Intanto i primi risultati raggiunti sono molto soddisfacenti.

Da parte della CRT Cooperativa Ricerca sul Territorio, un ringraziamento ad insegnanti ed alunni, al Cineland e al Municipio XIII, che sta credendo in questo importante strumento di partecipazione e di trasmissione della conoscenza tra le generazioni.

Sono al lavoro (al momento):

SMS VIVALDI (Ostia Lido) Dirigente Milena Nari, Prof. Concetto Giuffrida
La Pineta di Castel Fusano e l’utilizzo del pinolo

LSS ENRIQUES (Ostia Lido) Prof.ssa Adriana Boni
Tradizioni familiari e l’ immigrazione sul nostro territorio

IC CALDERINI – TUCCIMEI (Acilia) Prof.sse Tiziana Di Crescenzo e Simonetta Serromani
Lo storico edificio scolastico Calderini-Tuccimei e la lapide commemorativa

IC GIOVANNI PAOLO II (Dragoncello) Francesca Guarini (scuola primaria)
La Villa romana “abbandonata” di Dragoncello

IC ARISTIDE LEONORI (Axa – Madonnetta – S. Giorgio) Prof.ssa Micaela Petrone
  La Statua storica della Madonnetta e La comunità filippina

IC TRAIANO (Dragona) Prof.ssa VP Giovanna Carrettoni, R.Amabile, F. Di Carlo e P. Emmi (Primaria)
La Tenuta di Dragone

 

Cos’è la mappa di comunità.

La mappa di comunità è un processo partecipato, messo a punto in Inghilterra all’inizio degli anni Ottanta e poi ampiamente sperimentato negli ecomusei, con cui gli abitanti di un determinato luogo hanno la possibilità di rappresentare il patrimonio culturale e ambientale comunitario in cui si riconoscono e che desiderano trasmettere alle generazioni future: beni ambientali (il paesaggio naturale), beni storici (archeologici, architettonici, artistici), beni demoetnoantropologici materiali (oggetti, strumenti, documenti,…) e immateriali (tradizioni, feste, ricorrenze, canti, cultura orale,…).

In che modo?

In sostanza, come se si tracciasse una serie di carte geografiche tematiche, s’individuano sul territorio e si documentano (e di conseguenza si salvaguardano e trasmettono) i segni storici e architettonici, le feste, le ricorrenze, i mestieri tradizionali, la cultura culinaria, quella orale, materiale, e così via. Poi, sovrapponendo fisicamente queste carte/mappe tematiche si determinano la ricchezza e l’unicità complessive di un territorio e la moltitudine di relazioni, saperi, valori, luoghi nel tempo che contraddistinguono non solo il territorio ma anche e soprattutto chi ci abita.

In definitiva, predisporre una mappa di comunità significa avviare un percorso finalizzato ad ottenere un archivio permanente, e sempre aggiornabile, delle persone e dei luoghi. Evita la perdita delle conoscenze puntuali del contesto geografico in cui si opera, quelle che sono espressione di saggezze sedimentate raggiunte con il contributo di generazioni e generazioni.

L’Ecomuseo, ente progettista designato.Perché l’Ecomuseo?

Dalla loro nascita, avvenuta ormai circa venticinque/trent’anni fa, le mappe di comunità sono di competenza degli ecomusei e proprio come gli ecomusei mantengono la caratteristica fondamentale di essere espressione di un territorio e di chi lo abita, rappresentando gli aspetti e le mutazioni delle comunità nei loro ambienti nel tempo.

Così come sta accadendo in questi ultimi anni in altri territori nazionali, l’Ecomuseo del Litorale Romano si assume il compito di affiancare alla sua attività permanente di studio, ricerca, rappresentazione e trasmissione del patrimonio culturale materiale ed immateriale dell’area del Delta tiberino, quella di redazione della Mappa di Comunità del Litorale Romano.

Creare quindi, per la comunità e per chi intende progettare a qualsiasi livello su questo territorio, uno strumento indispensabile di conoscenza dei suoi aspetti paesaggistici e culturali.

Si tratta della prima iniziativa di questo genere nella Regione Lazio e riveste un suo carattere di unicità investendo una popolazione residente molto ampia che consta, per l’intero Litorale, di circa 300.000 unità.