Roma, 12 luglio 2012 – Oggi la Camera ha approvato in via definitiva il cosiddetto Decreto Peluffo con le modifiche apportate in Senato. Come dato atto da Mediacoop al Sottosegretario Peluffo, le norme di questo Decreto, e quelle residue del Regolamento Bonaiuti, consentono di dare maggior trasparenza e migliore finalizzazione all’intervento pubblico nell’editoria, evitando per il futuro usi impropri e delittuosi della legge.
Sono stati accolti molti dei suggerimenti espressi da Mediacoop a cominciare da quello che lega il contributo alla qualità professionale del prodotto informativo, criterio principale in grado di assicurare il pluralismo tutelato dalla Costituzione e sostenuto dall’insieme delle norme dedicate all’editoria cooperativa, non profit e di partito.
Il sostegno pubblico all’editoria non è un’eccezione di questo paese perché, sia pure in modi diversi, è presente moltissimi paesi avanzati e, in Italia, è una costante dall’epoca giolittiana. D’altra parte la stessa Comunità Europea ha sempre sostenuto che il mercato da solo non è in grado di garantire il pluralismo e l’autonomia dell’informazione.
Mediacoop auspica che quanto raccomandato negli ordini del giorno accolti dal Governo, in merito al rifinanziamento del Fondo Editoria, trovi una pronta traduzione in termini normativi, perché l’attuale dotazione sta obbligando le cooperative a una esposizione bancaria e all’assunzione di responsabilità sempre più insostenibili.
Senza un intervento sulle risorse non c’è alcun futuro per l’insieme delle norme approvate oggi. Senza un pronto rifinanziamento questo settore dell’editoria scompare con ricadute sul Bilancio dello Stato in termini di ammortizzatori sociali per qualche migliaio di lavoratori diretti e dell’indotto, che superano largamente i 70 milioni necessari alla sopravvivenza delle testate interessate.
L’intervento in questo settore è stato oggetto di tagli profondi in questi anni: basta ricordare che si è passati da una consistenza attorno ai 640 milioni del 2000 ai 414 del 2008. E che in questi ultimi quattro anni si è scesi ai 160 del 2012. E per i contributi diretti si è arrivati ai 120 del 2011. Al disotto di questo importo non c’è alcuna possibilità di continuare nelle pubblicazioni delle testate che sono riuscite a sopravvivere ai tagli di questi anni.
Occorre dunque dare sostanza gli ordini del giorno approvati e la prima possibilità di intervento è rappresentata dal Decreto “sviluppo”. Mediacoop, in questo senso, chiede che sia accolto l’emendamento presentato dal PD che raccoglie il sostegno di molte altre forze parlamentari.
fonte: Legacoop