Acilia, periferia Sud di Roma. Mhamud si sposta per il quartiere sulla sua bicicletta: è una giornata di primavera e il sole brilla sull’asfalto di via di Macchia Saponara. Mhamud ha 21 anni, lavora in un salone di bellezza e ha finalmente deciso di accettare la proposta di suo padre: sposare una ragazza del loro paese, il Bangladesh.
Chiara ha 15 anni, pelle color porcellana e occhi allungati che suggeriscono le sue origini orientali. Si muove nello stesso minuscolo spicchio di mondo di Mhamud, ma non sembra doversi recare da qualche parte.
Con il ritmo dell’incedere quotidiano, le due storie non raccontano la parte più esplicita, più visibile e ad oggi sovraesposta del fenomeno della migrazione, ovvero il viaggio, lo sbarco, l’approdo. Lo spettatore si trova già spostato in avanti, all’interno di dinamiche familiari e relazionali consolidate, chiamato a condividere il mutamento o la presa di coscienza di situazioni prevalentemente personali, emotive, a confrontarsi con i protagonisti da pari a pari.
“Figli maestri” è un documentario che getta lo sguardo sul processo di integrazione che spesso porta i figli dei migranti a diventare maestri dei loro genitori. Stili di vita diversi a confronto, che a volte collidono e a volte collimano con quelli dei loro paesi d’origine. La metonimia di un paese attraverso le testimonianze e i racconti dei nuovi italiani.
“Ci tengo a ringraziare la Cooperativa Ricerca sul Territorio che ha prodotto questo documentario assieme all’associazione CIAO onlus, ma soprattutto insegnanti e studenti della scuola Effathà di Acilia, che fa davvero un lavoro straordinario in favore dell’integrazione e dello scambio culturale” sono le prime parole del regista Simone Bucri, chiamato a ritirare il premio lo scorso 8 settembre durante la giornata finale del concorso MigrArti, svoltosi presso l’Italian Pavillion del celebre Hotel Excelsior, al Lido di Venezia.
“Ringraziamo la Cooperativa Ricerca sul Territorio per la realizzazione di questo film documentario nato da un’idea comune ed un percorso di condivisione iniziato anni addietro” gli fa eco Flavio Tannozzini, Coordinatore della Scuola d’Italiano Effathà, che insieme ai colleghi e a tanti ragazzi della scuola ha seguito la premiazione in diretta attraverso i social network “Il film coglie e traduce nel suo linguaggio l’essenza dell’atmosfera che viviamo alla Scuola d’Italiano Effathà come luogo in cui, con il pretesto e lo strumento della lingua, nascono relazioni autentiche e si può iniziare a raccontare la propria storia, affermare sé stessi in un contesto di inclusione“.
506 i progetti presentati nella sezione Cinema del progetto del Ministero per le Attività e i Beni Culturali, ideato e coordinato da Paolo Masini. Tra i tantissimi partecipanti, 23 sono risultati i cortometraggi a cui il Mibact ha dato sostegno e riconoscimento. Gli stessi 23 sono stati poi portati alla Mostra di Venezia, all’interno della quale MigrArti è diventato un concorso e un evento della prestigiosa rassegna lagunare, con giuria presieduta dal regista Francesco Patierno.
“Figli maestri” Credits
Con: Mhamud Uddin, Chiara Peng, Zixi Peng, Moin Uddin
Regia: Simone Bucri
Fotografia: Massimiliano De Cicco
Scritto da: Simone Bucri, Massimiliano De Cicco e Lorenzo Iervolino
Montaggio: Kerim Bolimar
Musiche: Nicoletta Nardi e Franco Pietropaoli
Prodotto da: Paolo Isaja e Maria Pia Melandri
Produzione: CRT Cooperativa Ricerca sul Territorio e C.I.A.O. onlus