IMPRESA SOCIALE: ECCO I CORRETTIVI AL DECRETO 112 APPROVATI NEL CDM

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Luigi Di Maio, ha approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo che, in attuazione della legge di riforma del Terzo Settore, dell’Impresa sociale e per la disciplina del Servizio Civile Universale (legge 6 giugno 2016, n.106), introduce disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 112, relativo alla revisione della disciplina in materia di Impresa sociale.
Gli interventi correttivi e integrativi previsti riguardano l’utilizzazione dei lavoratori molto svantaggiati e dei volontari, l’adeguamento degli statuti delle imprese sociali e le misure fiscali e di sostegno economico.
In tale quadro si prevede, tra l’altro, l’introduzione di un limite temporale di 24 mesi, a partire dalla data di assunzione, ai fini del computo della quota di lavoratori definiti “molto svantaggiati” dipendenti dell’impresa sociale; l’inserimento di una clausola di salvaguardia della normativa in tema di società cooperative, volta a garantire che le operazioni straordinarie avvengano nel rispetto delle finalità tipiche e dell’identità specifica dell’impresa sociale in forma cooperativa e l’introduzione di limiti più stringenti all’impiego di volontari nelle imprese sociali, con la previsione che l’azione dei volontari stessi debba essere aggiuntiva e non sostitutiva di quella dei lavoratori impiegati.
Sono inoltre previsti interventi correttivi sul versante fiscale, tra cui la previsione della non imponibilità delle somme destinate al versamento del contributo per l’attività ispettiva e delle somme destinate a riserva e, al contempo, della imponibilità di qualsiasi distribuzione di utili ai soci, anche qualora ciò avvenga sotto forma di aumento gratuito del capitale nei limiti delle variazioni ISTAT. Si introducono altresì modificazioni alla disciplina degli investimenti nel capitale delle imprese sociali, per precisare che gli investimenti agevolabili devono essere eseguiti dopo l’entrata in vigore del decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 112, e che la qualifica di impresa sociale deve essere acquisita da non più di cinque anni. In questo modo, la disciplina viene allineata a quanto previsto dalla normativa sulle start-up innovative (art. 25 del decreto legge n. 179 del 2012), già approvata da parte della Commissione Europea.
Infine, si amplia da 12 a 18 mesi il termine entro il quale le imprese sociali già costituite devono adeguarsi alla nuova disciplina. Il testo tiene conto dei pareri espressi dalle Commissioni speciali costituite per l’esame degli atti presentati dal Governo.
Legacoopsociali esprime soddisfazione per l’approvazione in Consiglio dei Ministri del decreto correttivo sull’Impresa sociale: “Un provvedimento che garantisce sicurezza anche alle cooperative sociali, imprese sociali di fatto, e allontana il rischio a pochi giorni dalla scadenza dei termini per apportare le modifiche, delle incertezze fra cui la scadenza per le modifiche statutarie prorogata al 20 gennaio 2019. Inoltre, uno dei passaggi importanti che condividiamo riguarda l’inclusione lavorativa dei soggetti svantaggiati che rappresenta uno degli obiettivi fondamentali della cooperazione sociale“.
Auspichiamo di procedere nel percorso di completamento della Riforma – conclude la nota – percorso al quale Legacoopsociali rinnova la disponibilità a portare il proprio contributo così come avvenuto fino ad oggi“.
Soddisfazione anche dal Forum Terzo Settore: “Apprendiamo con soddisfazione la notizia dell’approvazione in Consiglio dei Ministri del decreto correttivo sull’Impresa sociale: a pochissimi giorni dal termine ultimo per apportare al testo le necessarie modifiche, tiriamo un sospiro di sollievo per questo tassello fondamentale che si aggiunge al completamento della riforma del Terzo Settore. L’Impresa sociale rappresenta un modello economico alternativo con un grande potenziale di innovazione sociale e una soluzione, unica nel suo genere, per la costruzione di partenariati tra diversi soggetti mettendo l’economia al servizio della comunità“. Così la portavoce del Forum Terzo Settore, Claudia Fiaschi, commenta l’approvazione del CdM, avvenuta nel pomeriggio di ieri, delle disposizioni correttive e integrative del decreto legislativo 112 sull’Impresa sociale.
Le norme contenute nel testo approvato solleveranno le tante realtà di Terzo Settore interessate dalle preoccupazioni riguardo, ad esempio, la scadenza per apportare le modifiche agli statuti, ora prorogata al 20 gennaio 2019, e diversi aspetti fiscali, inizialmente penalizzanti
Ci auguriamo vivamente che, così come avvenuto per l’Impresa sociale” conclude Claudia Fiaschi “si proceda anche all’adozione, nei tempi prefissati, di un primo correttivo del Codice del Terzo Settore, che preveda, tra l’altro, la proroga dei termini per la modifica degli statuti degli enti. Misura, questa, che si rivela necessaria in quanto ad oggi non ci sono ancora le condizioni per prendere decisioni rispetto a quale modello statutario adottare“.